
Formazione / Employer Branding
Cosa c'entra la formazione con l'employer branding?
Scopri come investire nella crescita dei dipendenti può rendere la tua azienda più attrattiva e competitiva.
DI Cristina Arbini / marzo 2025
Molte aziende oggi sanno che lo skill-based hiring (o skills-first hiring, ovvero assumere persone a partire dalle loro competenze piuttosto che dai meri titoli accademici o dalle esperienze passate) rappresenta il futuro. Anche se non è sempre semplice da applicare, infatti, questa modalità riesce a rispondere molto bene sia alle esigenze aziendali sia alla mutevolezza del mercato perché amplia il bacino di talenti disponibili, includendo anche gli attuali dipendenti che spesso hanno capacità che vanno al di là ciò che il loro ultimo job title dice di loro.
Secondo questo concetto, un'azienda di consulenza in ambito IT può trovarsi ad assumere un candidato privo di una laurea in informatica ma con forti competenze in programmazione, riconoscendo quindi che abilità pratiche, passione e certificazioni possono superare le qualifiche tradizionali e che si può intraprendere una carriera tech anche se si possiede un background o una storia professionale “non convenzionale”.
Le aziende che si dotano di strumenti per la mappatura delle competenze e di piattaforme per la formazione continua scelgono così di investire su un vantaggio competitivo che le premierà sia nel breve che nel medio-lungo termine.
1. Formazione: un investimento per l'attrattività aziendale
Dato che la formazione è da sempre un elemento di attrazione per diversi tipi di professionisti, specialmente per i giovani della GenZ, le aziende note per offrire opportunità di crescita sono anche percepite come ambienti stimolanti e orientati al futuro. Risultano così più attrattive sia per i candidati, che riescono a immaginare percorsi di carriera definiti e chiari, sia per i dipendenti, che sono meno propensi a esplorare il mercato e cercare altrove.
Adottare un approccio che metta al centro la formazione continua ha quindi ricadute positive sull’employer branding e sulla corporate reputation, che si traducono in una maggiore fidelizzazione e in una riduzione dei costi legati al turnover e all’attraction di talenti. Questo è anche quanto emerge dal rapporto 2024 sul Talent Management di Cegos Italia, che vede nella formazione il punto di incontro per superare la carenza di competenze interne e come leva di retention.
2. Learning Management System (LMS): piattaforme per una formazione moderna
Per gestire efficacemente la formazione, molte aziende si affidano a sistemi di gestione dell'apprendimento, noti come Learning Management System (LMS). Questi strumenti centralizzano e automatizzano i processi formativi, offrendo ai dipendenti accesso a corsi, materiali didattici e monitoraggio dei progressi. Inoltre permettono alle aziende di dare vita a vere e proprie Corporate Academy che risultano attrattive per i partecipanti anche grazie a un'esperienza di apprendimento appassionante e personalizzata.
Le applicazioni possono essere moltissime - ad esempio possono essere usate per accompagnare nuovi assunti lungo il processo di onboarding o abilitare l’introduzione di nuove competenze in azienda, come ha fatto Cofidis che aveva la necessità di aumentare le competenze digitali di tutti i dipendenti.
3. Gamification e l’arte di imparare divertendosi
C’è tuttavia un fil rouge che unisce tutte le esperienze di successo ed è quello del coinvolgimento delle persone: l’introduzione di elementi di gioco nella formazione è un modo estremamente efficace di rispondere a questa esigenza. La gamification, infatti, aumenta l'engagement e la motivazione dei dipendenti. Meccaniche come punteggi, badge e classifiche trasformano l'apprendimento in un'esperienza interattiva e stimolante che, come nel caso di Hearst Italia, diventa anche funzionale a promuovere internamente la cultura del lifelong learning e di una partecipazione attiva alla formazione.
Vale anche la pena ricordare che nel mondo di oggi, inoltre, nessuno vuole utilizzare un sito o una piattaforma di formazione lenta e obsoleta, con un’interfaccia povera e poca attenzione a chi ne fa uso. Siamo tutti abituati a esperienze online sempre più curate e funzionali, a prescindere dall’ambito di applicazione - e questo specialmente a partire dal periodo post COVID-19, quando la digitalizzazione ha vissuto una nuova accelerazione. Garantire esperienze di apprendimento fluide e intuitive è diventato quindi essenziale per mantenere alta l’attenzione dei dipendenti e la motivazione a utilizzare la piattaforma.
In conclusione, in un mercato del lavoro sempre più competitivo, la formazione non può più essere vista come un elemento a sé stante ma deve essere sempre più integrata nell’esperienza quotidiana del lavoratore, diventando così componente cruciale dell'employer branding. Le aziende che riconoscono l'importanza dello sviluppo delle competenze non solo migliorano le proprie performance, ma si posizionano anche come datori di lavoro attenti nel valorizzare il tempo e l’energia dei propri collaboratori.
E tu, avevi mai pensato alla formazione come a uno strumento capace di attrarre e mantenere i migliori talenti sul mercato?
CHI L’HA SCRITTO?

A tre anni ha scoperto il potere di fare le domande giuste per scoprire il mondo e non si è mai fermata. Laureata in Filosofia, è sopravvissuta a cinque anni di “e poi dopo cosa farai?” trasferendosi a Dublino e iniziando la sua carriera in LinkedIn, dove è rimasta per nove anni. Appassionata di comunicazione, employer branding e digital, quando non lavora in DD potresti trovarla a fare career coaching pro bono, a bere un bicchiere di vino o a pianificare il prossimo viaggio. Uno dei suoi assi nella manica è mantenere la calma in ogni situazione.