Soft Skill

Le competenze digitali nell'ambito della Digital Transformation

Scopri le hard e le soft skills per affrontare la trasformazione digitale in impresa. Una ricerca svolta da DD ci dice quali sono!

DI Andrea Cioffi / giugno 2024

La tecnologia da sola non basta per ottenere un vantaggio competitivo, ma occorre sviluppare competenze digitali per integrarla con le pratiche di lavoro e la cultura aziendale. 

Questo articolo illustra le hard e soft skill più in linea con la trasformazione digitale delle imprese in base alle evidenze emerse dalla ricerca “Digital Transformation, Digital Mindset e competitività aziendale” svolta da DD, con il patrocinio dell’International Advertising Association (IAA), l’Associazione Nazionale dei Direttori Amministrativi e finanziari (Andaf) e Enjoy Your Learning (EYL).

In questo articolo parleremo di: 

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1. La mappa delle competenze digitali tecniche

L’analisi della letteratura nazionale ed internazionale sul tema della Digital Transformation ha permesso di mettere a fuoco le principali competenze digitali tecniche e le principali soft skill da indagare nell’ambito della ricerca “Digital Transformation, Digital Mindset e competitività aziendale”. In merito alle prime, le principali competenze digitali tecniche prese in considerazione sono:
  • Big data e analytics, da intendere come l’insieme delle competenze nella gestione e nell’analisi di grandi volumi di dati;
  • Cloud computing, ossia l’insieme delle competenze nella progettazione di architetture di reti, l'archiviazione dei dati, lo sviluppo di software in logica SaaS;
  • Digital security, da intendere come l’insieme delle competenze nella progettazione di sistemi di cyber security per la protezione dei dati aziendali; 
  • Mobile application, ossia l’insieme delle competenze nello sviluppo di applicativi mobile per i consumatori o per i dipendenti;
  • Progettazione piattaforme web, da intendere come l’insieme delle competenze grafiche di web design, di web development e di conoscenza dei linguaggi del web come, ad esempio, il linguaggio HTML;
  • Intelligenza artificiale, ossia l’insieme delle competenze nel cognitive computing, nel natural language processing e nel Machine Learning;
  • User experience design, da intendere come l’insieme delle competenze nella progettazione di nuove esperienze di navigazione e di fruizione dei contenuti.

2. La mappa delle digital soft skill

Le principali soft skill indagate nella ricerca “Digital Transformation, Digital Mindset e competitività aziendale” sono:
  • Digital mindset, da intendere come l’attitudine allo sviluppo di un mindset disponibile ad adattarsi ai frenetici ritmi imposti dalla trasformazione digitale;
  • Digital literacy, ossia la confidenza nell'uso dI strumenti digitali per lo svolgimento del proprio lavoro. Questa soft skill implica l'abilità nella raccolta e nell’elaborazione dei dati, la capacità di analisi degli stessi e la visione prospettica per cogliere utili insight ai fini del processo decisionale;
  • Pensiero agile, da intendere come l’attitudine ad adattarsi a mercati fluidi e dinamici. Il pensiero agile implica la propensione al sapersi adeguare in strutture organizzative flessibili e destrutturate, nonché la propensione ad accorciare i tempi decisionali;
  • Knowledge networking, ossia l’abilità nell’identificare, recuperare, organizzare, capitalizzare e condividere il patrimonio di informazioni all’interno di reti e comunità virtuali;
  • Virtual communication, da intendere come la confidenza nel gestire le relazioni sui canali digitali dove le distanze spazio-tempo si annullano, sia in modalità one-to-one che one-to-many; 
  • Digital team working, ossia la capacità di lavorare in modo produttivo, di stimolare l’engagement tra colleghi e di prendere parte attiva a un team anche da remoto;
  • Problem solving, da intendere come la capacità di risoluzione di problemi complessi attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
  • Digital creativity, ossia l’abilità nella creazione e nella modifica di nuovi contenuti digitali, integrando ed elaborando anche conoscenze pregresse;
  • Pensiero computazionale, da intendere come la predisposizione alla traduzione di grandi quantità di dati in nuovi concept e in nuove idee;
  • Digital privacy, ossia la predisposizione a proteggere la confidenzialità dei dati in base agli strumenti e ai contesti di riferimento, garantendo il corretto utilizzo della tecnologia;
  • Approccio all’errore, da intendere come l’abilità di saper reagire agli errori e al fallimento, intesi come momenti costruttivi per la strutturazione di un nuovo know how;
  • Digital listening, ossia l’abilità nel saper desumere dalle conversazioni in rete i feedback utili ad orientare il processo decisionale;
  • Abilità sociali, da intendere come la propensione allo sviluppo di una propria rete di relazioni nei social network. Questa skill è molto connessa alla digital influence;
  • Digital influence, ossia l’abilità nel saper influenzare il pensiero e il comportamento altrui attraverso l’utilizzo dei canali digitali;
  • Digital selling, da intendere come l’attitudine a sfruttare le reti sociali come proficui canali di vendita.

3. Le competenze digitali tecniche sulle quali le imprese investono

In quali competenze digitali di tipo tecnico si investe maggiormente?
Le competenze digitali di tipo tecnico, sulle quali la maggior parte delle imprese rispondenti alla ricerca “Digital Transformation, Digital Mindset e competitività aziendale” sta investendo, fanno riferimento a due temi competitivi di grande rilievo, ossia:
  • Mobile application, per intercettare i micro momenti di bisogno di consumatori che accedono online sempre più da mobile;
  • Big data & analytics, per sfruttare l’enorme potenzialità di informazioni rese possibili dall’avvento delle tecnologie digitali.   
Tre competenze digitali tecniche considerate altrettanto rilevanti e collegate alle prime due sono:
  • Lo sviluppo di piattaforme web;
  • La digital security;
  • Il cloud computing.
Le competenze digitali tecniche considerate meno rilevanti sono invece: 
  • La progettazione della user experience, forse perché considerata una competenza specialistica, spesso acquisita dall’esterno;
  • L’intelligenza artificiale, competenza innovativa e molto specialistica da acquisire all’esterno.

4. Le digital soft skill sulle quali le imprese investono 

In quali soft skill si investe maggiormente per essere allineati ad un ambiente lavorativo sempre più digitale?
Le soft skills mappate e indagate all’interno della ricerca “Digital Transformation, Digital Mindset e competitività aziendale” non rivestono la medesima rilevanza per le imprese rispondenti. Infatti, la soft skill più rilevante per i 2/3 dei rispondenti è il digital team working, probabilmente perché è una delle più facili da sviluppare - almeno nelle grandi imprese - grazie alla diffusione di strumenti tecnologici a supporto di questo scopo. 

Un’impresa rispondente su due, invece, ritiene molto rilevanti lo sviluppo di un digital mindset e il pensiero agile, due fattori critici di successo in mercati sempre più fluidi e dinamici. 

Meno rilevanti ma non trascurabili sono il problem solving e la digital creativity, skill certamente connesse al digital team working. Poco rilevanti, invece, sono ancora le soft skill legate alla comunicazione, allo sviluppo di reti personali, al personal branding e alla vendita sui canali digitali, probabilmente perché si tratta di soft skills ancora da consolidare e soprattutto di maggiore appannaggio delle generazioni native digitali. 

Infine, anche l'approccio all’errore non è considerato molto rilevante, aspetto strettamente connesso ad una cultura imprenditoriale tipicamente italiana.

5. Le iniziative aziendali a supporto dello sviluppo di competenze e soft skill

Quali iniziative si intraprendono per migliorare le competenze digitali tecniche e le soft skill?
Un’impresa rispondente su due continua ad investire nella tradizionale formazione d’aula per migliorare le competenze digitali, sia hard che soft. Tuttavia, anche la mappatura delle competenze e l’aggiornamento continuo (pillole digitali) rivestono una rilevanza significativa.

Circa 1/3 delle imprese rispondenti ha avviato collaborazioni con università, mente solo il 20% dei rispondenti ha adottato un approccio blended per la formazione. Le corporate academy aziendali e l’adozione di logiche formative gamificate non sono diffuse presso le imprese rispondenti.

6. Gli impatti della Digital Transformation sulla struttura organizzativa

Quali elementi della struttura organizzativa sono presi in considerazione maggiormente per lo sviluppo di competenze digitali?
Circa 2/3 delle imprese rispondenti vedono nella cultura di impresa e nello stile di leadership gli elementi organizzativi sui quali intervenire di più per favorire un processo di trasformazione digitale di impresa.

Anche l’organigramma è oggetto di revisioni per effetto del cambiamento indotto dal digitale, ma non certo per aumentare i livelli gerarchici.

7. Gli impatti della Digital Transformation sulle funzioni aziendali

Quali funzioni aziendali è più probabile che subiscano l'impatto della trasformazione digitale?
Quasi tutte le funzioni aziendali sono più o meno coinvolte dalla trasformazione digitale d'impresa. Fatta eccezione per il reparto legale, gli impatti della Digital Transformation sulle funzioni aziendali indagate sono molto o abbastanza rilevanti per almeno il 50% dei rispondenti. La quasi totalità delle imprese che ha aderito alla ricerca ritiene che le funzioni aziendali ad essere più impattate dalla trasformazione digitale sono:
  • Marketing
  • Information Communication; Technology;
  • Vendite;
  • Comunicazione.

Non meno rilevanti tuttavia sono gli impatti verso le funzioni di customer service, HR e supply chain.

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Andrea Cioffi
Andrea Cioffi

Dottore di ricerca specializzato nei sistemi di misurazione delle performance, in qualità di fondatore e amministratore delegato di DD declina queste competenze in ambito digitale, per sviluppare soluzioni operative finalizzate a supportare le imprese a essere efficacemente presenti nei canali digitali. L’esperienza maturata in ambito digitale ha favorito la creazione di Ihealthyou, startup tecnologica innovativa, specializzata nell’indirizzare persone in cerca di cura verso le strutture più adatte in tutta Europa. È docente di Programmazione e Controllo e di Digital Communication Management presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. L’esperienza nella didattica ha portato a creare Enjoy Your Learning, un’associazione no profit nata con lo scopo di sperimentare innovazioni didattiche sostenibili. Partecipa ad altre associazioni no-profit di prestigio, come l’International Advertising Association di cui è vicepresidente. Insegna in master universitari ed è autore di diverse pubblicazioni su tematiche manageriali.

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