Formazione

I vantaggi del Blended Learning nella formazione a distanza

Sentiamo spesso parlare di blended learning, ma quali sono i reali vantaggi per le imprese che decidono di erogare percorsi di formazione a distanza?

DI Redazione / giugno 2024

Le nuove dinamiche formative, abilitate dal digitale, espandono il contesto di apprendimento oltre le logiche tradizionali determinando così il passaggio per l’organizzazione da dispensatrice di nozioni in grado di abilitare di conoscenza. 

Insieme ai Learning Management System e alla gamification, alla flipped classroom, al social learning e all'active learning a farsi strada è una nuova metodologia formativa: il Blended Learning. Ne abbiamo parlato nell’articolo “Blended Learning: cos’è e come può rivoluzionare la formazione aziendale".

La domanda adesso diventa: quali sono i vantaggi di un approccio simile alla didattica?

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1. Il focus è sulla persona

La sfida non è rappresentata dalla tecnologia da adottare, ma dall'approccio didattico con cui si decide di implementarla.
Con il Blended Learning ci troviamo di fronte a una metodologia didattica che unisce il meglio di entrambe le modalità di formazione, in presenza e da remoto. I due approcci si completano tra di loro, fornendo ai partecipanti un'esperienza altamente qualitativa. 

In particolare, questo approccio misto alla formazione:
  • da un lato, permette al discente di apprendere al proprio ritmo, studiando contenuti anche in modalità e-learning;
  • dall'altro, gli riconosce la possibilità di confrontarsi in aula con il docente e gli altri partecipanti, mettendo in moto un circolo virtuoso di miglioramento continuo.
Un'esperienza di apprendimento equivalente, se non migliore, laddove la digitalizzazione del percorso formativo non è da intendere come la scomparsa delle lezioni in aula, ma un approccio ibrido alla formazione tradizionalmente intesa.

Cos'è cambiato? Il focus è sul discente a cui viene riconosciuta l’opportunità di esplorare e scoprire piuttosto che limitarsi ad ascoltare e ricordare: in questo modo, da passivo e reattivo la formazione vede lo studente rivestire un ruolo più attivo e interattivo.

Infatti, con il Blended Learning il tradizionale ciclo di apprendimento cede il passo a una logica formativa innovativa per la quale il ruolo di docente e discente ne risultano trasformati.

Il percorso educativo perde il suo carattere verticale a favore di una metodologia didattica che rende la formazione fluida e flessibile: all’interno del contesto d’aula il docente assume il ruolo di facilitatore e il discente diventa il vero protagonista, attore responsabile del proprio successo e libero di autogestirsi a seconda delle esigenze.
Se il docente è un elemento fondamentale nel successo della formazione, il discente in questo caso assume un ruolo ancora più centrale.

2. La formazione diventa continua, dinamica e "su misura"

Un approccio ibrido alla formazione rende l'aggiornamento continuo e on-demand: dove, quando e come si vuole. Secondo Randstad (2020), questo rappresenta il vantaggio principale sia a livello individuale che organizzativo perché sinonimo di competitività.

In particolare, lato individuo il guadagno si traduce nella modularità delle singole lezioni per cui il percorso formativo diventa personalizzato, costruito ad hoc in risposta alle specifiche esigenze di ognuno, rendendo il Blended learning una soluzione efficace per il corporate training.

Similmente, l’organizzazione ha la possibilità di monitorare in modo costante il processo di apprendimento intervenendo laddove i risultati non fossero quelli attesi e cambiando direzione a seconda delle necessità emergenti.

 3. Il grado di coinvolgimento e di interazione è superiore

 I partecipanti al percorso sono parte attiva del processo di apprendimento, chiamati a partecipare a comunità reali e virtuali all'interno delle quali, attraverso l'elevato coinvolgimento, condividono idee, commentano e discutono con gli altri membri del gruppo aula, creano progetti e li sottopongono al giudizio degli altri partecipanti. Scopri nell'approfondimento "Blended Learning: requisiti e competenze digitali" i requisiti per un corretto percorso formativo.

In questo modo, l'aula diventa spazio di brainstorming, confronto e feedback con il docente e i propri pari, garantendo così una migliore comprensione degli argomenti e una memorizzazione a lungo termine degli stessi.

A farsi strada è una forma di apprendimento collaborativo per cui il coinvolgimento in aula facilita l’acquisizione di nuove conoscenze e competenze e l’interattività si traduce nella fruizione dei contenuti secondo la logica del learning by doing;
Oltre i tradizionali contesti di apprendimento.
Nella realtà attuale la differenza principale si gioca tra la formazione basata sulla distanza fisica tra docente e discente in cui la tecnologia si limita a colmare questa lontananza e la formazione in cui gli strumenti tecnologici sono atti a migliorare l’apprendimento rendendo gli utenti attivi e partecipi. Ed è proprio quest’ultima la direzione da intraprendere!

In altre parole? Una nuova concezione di didattica per cui le dinamiche del confronto e della socializzazione realizzano forme e gradi di apprendimento che si insediano nella conoscenza del singolo in modo significativo perché appresi naturalmente grazie alla partecipazione e al coinvolgimento.

In questo senso, la gamification gioca un ruolo decisivo in quanto le tecnologie di gioco arricchiscono in modo decisivo il processo di apprendimento incrementando il coinvolgimento e la partecipazione di chi vi prende parte.

4. L'approccio ibrido abbatte le dinamiche di spazio e tempo

 
L’integrazione delle due modalità di formazione, in presenza e da remoto, garantisce al processo di apprendimento una maggiore flessibilità di utilizzo. Cosa significa? Accessibilità 24/7, svincolata da coordinate spazio-temporali.

Infatti, i risultati di una survey del Financial Times (2021) evidenziano che, sebbene a livello globale i Chief Learning Officer (CLO) preferiscono l’insegnamento in aula, essi sono consapevoli dei vantaggi legati a un approccio ibrido alla stessa: quattro su cinque concordano nel riconoscere la maggiore flessibilità e accessibilità all’apprendimento come i principali benefici alla luce dei quali le aziende sono messe nella condizione di raggiungere un gruppo più ampio di leader e dipendenti.

Infatti, lato azienda, l’aspetto forse più significativo di un approccio di questo genere consiste nell’opportunità di raggiungere una portata globale: elemento particolarmente evidente nel caso delle multinazionali dove la necessità è di raggiungere il maggiore numero possibile di dipendenti, in ogni angolo geografico, riconoscendo loro la possibilità di apprendere nuove conoscenze e competenze.

Questi alcuni dei vantaggi alla luce dei quali il Blended Learning si qualifica come valido alleato nella creazione di un ambiente di lavoro positivo e stimolante all’interno del quale promuovere il percorso di crescita e sviluppo delle proprie risorse, non solo da un punto di vista professionale, ma anche personale. Così facendo, la competitività della propria organizzazione sarà una logica conseguenza!

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