Formazione

La Flipped Classroom: che cos'è

La flipped classroom trasforma i momenti tradizionali dell'apprendimento, ma mantiene profonde radici educative. Scopri di più.

DI Redazione / agosto 2024

In un mondo dominato dalla Digital Transformation che ha profondamente cambiato il rapporto tra formazione e soluzioni tecnologico-digitali, la Flipped Classroom si rivela una valida risposta al cambiamento in atto in quanto nuovo approccio didattico che valorizza le risorse digitali e le reti sociali.

In che modo? La Flipped Classroom trasforma i momenti tradizionali dell’apprendimento, ma mantiene profonde radici educative.

Nell’attuale società dell’informazione, la formazione aziendale è chiamata a rispondere a nuove esigenze, ma per farlo deve adattarsi alle nuove abitudini cognitive dei nativi digitali. Ecco perché c'è bisogno di una Flipped Classroom.

Hai già letto Dimmi Di+?

CHE ASPETTI?

1. Flipped Classroom: che cos'è?

Il concetto di Flipped Classroom (classe o didattica capovolta) si basa sull'assunto secondo cui la lezione diventa compito a casa mentre il tempo passato in classe diventa una risorsa da investire in esperienze di apprendimento attivo, attività di collaborazione, occasioni di confronto e laboratori.

Ma che cosa si intende esattamente con Flipped Classroom o classe capovolta?

Come suggerisce l'accezione stessa del termine, in ambito educativo, la Flipped Classroom delinea un ribaltamento del tradizionale ciclo di apprendimento. La lezione frontale e lo studio individuale cedono il passo a una logica formativa che propone l’inversione dei due momenti classici:

  • la lezione viene spostata a casa, sostituita dallo studio individuale;
  • lo studio individuale viene spostato in aula, dove il docente esercita il suo ruolo di facilitatore.

Il ruolo di docente e discente ne risultato trasformati. Il docente assume il ruolo di guida nel percorso educativo: smette di essere un trasmettitore freddo di sapere nozionistico e diventa facilitatore dell’azione didattica, che supporta il discente nell'elaborazione attiva e nello sviluppo di compiti complessi. Il discente diventa il vero protagonista, attore responsabile del proprio successo formativo, libero di autogestirsi a seconda delle sue esigenze.

Una nuova gestione di spazio e tempo, quella della Flipped Classroom, che si ispira alla metodologia dell’apprendimento collaborativo basato sulla collaborazione all’interno di un gruppo in cui ognuno ha un suo ruolo specifico, ma interdipendente nella realizzazione di un progetto condiviso. Così, la lezione perde il suo carattere verticale per trasformarsi in un seminario interattivo in presenza in cui il docente fornisce materiale che per il discente diventa uno spunto per la generazione di nuovo sapere.

Ci troviamo, quindi, di fronte a una nuova metodologia didattica attraverso la quale la formazione diventa maggiormente fluida e flessibile: per essere considerata tale è importante che il tempo guadagnato in aula venga ottimizzato attraverso la condivisione di materiali qualitativi calibrati sul livello di conoscenza maturato dai partecipanti.

Infatti, l'idea alla base della Flipped Classroom è che: 

  • le competenze cognitive di base (ascoltare e memorizzare) possono essere attivate prevalentemente a casa, in autonomia, apprendendo attraverso risorse formative condivise dal docente (testi, video, podcast)
  • in classe, invece, possono essere attivate le competenze cognitive alte (comprendere, applicare, valutare e creare) poiché il discente, insieme agli altri partecipanti e al docente, è chiamato ad applicare quanto appreso.

Una modalità blended che sfrutta tutte le potenzialità del digitale e le competenze e attitudini dei nativi digitali per permettere alla formazione di rispondere in maniera efficace ed efficiente al cambiamento in atto.

Per saperne di più sulla metodologia del blended learning, leggi l’articolo “Blended Learning: formazione innovativa e coinvolgente in azienda”.

2. Come cambia l'insegnamento: differenze tra aula tradizionale e flipped

Come abbiamo appena appreso, la Flipped Classroom (anche didattica capovolta) è una metodologia che si focalizza sull’utilizzo delle risorse digitali per variare, o meglio capovolgere, il classico processo di insegnamento fatto di spiegazione in aula e studio a casa. Quali sono le differenze che intercorrono tra l'aula tradizionale e quella flipped?

Nel modello didattico tradizionale, il docente insegna e trasmette contenuti in aula mentre il discente ascolta, per poi rielaborare le informazioni ricevute in un momento successivo: ovvero a casa, attraverso lo studio autonomo e la memorizzazione di quanto è stato detto in aula. Al contrario, il termine flipped, dal verbo inglese to flip (capovolgere/invertire), descrive il capovolgimento del modello didattico tradizionale e si articola in questo modo: a casa si acquisiscono le informazioni; in aula si sedimenta quanto appreso insieme al docente, attraverso diverse attività volte a facilitare l'apprendimento, come esercizi dinamici, attività di gruppo, discussioni e laboratori.

Quindi, se in una classe tradizionale, la maggior parte del tempo è dedicata alle lezioni, in una classe capovolta l'enfasi è posta sull'applicazione pratica e sulla discussione, e meno sulla memorizzazione meccanica degli argomenti.

Infatti, con l’avvento della Digital Transformation, l’apprendimento ha subito importanti cambiamenti: da una struttura statica basata sul modello classico, oggi si è passati sempre di più a forme di insegnamento interattive basate sul concetto di virtual classroom, e modalità di apprendimento coinvolgenti attraverso l’uso della gamification.

In questo contesto di profondi cambiamenti, la classe tradizionale mostra le sue carenze:

  • l'istruzione basata principalmente su lezioni frontali e diapositive prolisse non riesce più a rispondere alle diverse esigenze e/o modalità di apprendimento del gruppo classe.
  • Il modello di classe tradizionale fornisce una somma forfettaria e teorica di conoscenze offrendo poco spazio ad applicazioni pratiche delle informazioni.
  • Un unico stile di insegnamento rende difficile, a studenti e professionisti, mantenere alto il coinvolgimento nel percorso di apprendimento.

Diversamente, una classe capovolta richiede un'attività pratica e un pensiero critico sul posto mantenendo alta l'attenzione e l'entusiasmo delle persone coinvolte.

Per approfondire l'argomento leggi l'articolo: "Le differenze tra Flipped Classroom e aula tradizionale". 

persone in una classe tradizionale

3. Le caratteristiche dell'approccio flipped alla formazione

L’approccio flipped alla formazione si basa quindi sull’utilizzo di touchpoint differenti a seconda delle competenze cognitive che è necessario attivare nei partecipanti:

  • le competenze cognitive di base (memorizzare e comprendere) possono essere attivate prevalentemente in autonomia apprendendo attraverso risorse appositamente realizzate e condivise;
  • le competenze cognitive alte (applicare, analizzare, valutare e creare) possono invece essere attivate prevalentemente in aula attraverso lo svolgimento di attività che permettono di applicare ciò che è stato memorizzato e compreso in autonomia.

Ciò vuol dire che nell’approccio flipped alla formazione i momenti di apprendimento autonomo (asincroni) sono rilevanti tanto quanto quelli di apprendimento attivo (sincroni) e pertanto è possibile inquadrarli come le due facce di una stessa medaglia. In questo senso gli strumenti digitali a supporto della formazione svolgono un ruolo di primo piano in quanto abilitatori sia della formazione asincrona che di quella sincrona.

I learning management system vanno proprio in questa direzione: all’interno di questi ambienti è possibile mettere a disposizione i materiali formativi propedeutici alle attività d’aula, che possono inoltre essere fruiti in modalità on-demand dai partecipanti, scegliendo quindi in totale autonomia quando studiare in preparazione ai momenti di formazione sincroni. All’interno di queste piattaforme è anche possibile creare delle aule virtuali, organizzando quindi degli incontri in remoto, così da permettere l’apprendimento attivo e la collaborazione virtuale tra i partecipanti.

4. Flipped Classroom: la metodologia

Quando si parla di Flipped Classroom si fa riferimento a un nuovo ciclo di apprendimento, che possiamo schematizzare in tre fasi principali.

Introduzione dell'argomento di studio

Nella prima fase il docente introduce l'argomento di studio e cerca di attivare nel gruppo aula l'interesse, la curiosità e il desiderio di conoscenza rispetto a uno specifico argomento.

Questo passaggio è fondamentale perché non esiste un apprendimento attivo e significativo senza un coinvolgimento cognitivo ed emotivo dei partecipanti. Perciò è essenziale che il docente presenti il tema di studio ancorandolo il più possibile alla realtà, attraverso l’utilizzo di contenuti efficaci e inclusivi.

Messa in atto delle strategie cognitive

Nella seconda fase l’aula è chiamata a mettere in atto quelle strategie cognitive che sono alla base della costruzione della conoscenza e del pensiero critico, per imparare a fare domande appropriate e contestuali, a formulare ipotesi attendibili e a escogitare metodi per verificare le proprie supposizioni.

In questa fase il docente assume il ruolo di tutor, di guida e di supporto all'elaborazione attiva. Generalmente, si prevede la produzione di materiali e documenti da parte dei partecipanti, individualmente o in gruppo, che saranno poi utili nella terza fase.

Si tratta della parte più innovativa del metodo: per favorire l’elaborazione il docente può proporre un compito autentico o di realtà atto a ricercare soluzioni concrete a un caso o problema reale, oppure un compito creativo, predisposto per consentire la divisione del lavoro in una logica di squadra.

Rielaborazione e valutazione

Il ciclo si completa con una fase di rielaborazione e valutazione che consiste in un processo collettivo di riflessione e confronto su quanto appreso, condotto dal docente attraverso il coinvolgimento di tutti i partecipanti.

L'obiettivo di questa fase è chiarire e consolidare gli argomenti appresi, partendo dall'analisi dei lavori che il gruppo aula ha realizzato nella fase precedente. Qui il docente svolge la funzione di moderatore del confronto e di facilitatore della conoscenza acquisita.

La verifica delle conoscenze nella Flipped classroom valorizza l'auto-valutazione e co-valutazione dei partecipanti che, attraverso il dibattito e la riflessione collettiva, partecipano alla verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi posti all'inizio del percorso di apprendimento.

persone che frequentano una flipped classroom

5. I vantaggi della Flipped Classroom

Perché adottare questa nuova metodologia? Ecco i 5 vantaggi principali della Flipped Classroom.

  • Centralità del discente: il partecipante è coinvolto in prima persona nel processo di apprendimento, consapevole degli obiettivi da raggiungere e non destinatario passivo di informazioni trasmesse dall’alto.
  • Apprendimento su misura: non serve che il discente si adatti alla velocità del docente in quanto il materiale a disposizione gli permetterà di seguire il ritmo che meglio risponde alle proprie esigenze.
  • Problem solving e learning by doing: il discente diventa interprete della propria conoscenza, oltreché autore, perché protagonista di attività che lo vedono impegnato nella risoluzione di problemi e in questo senso, di apprendere grazie alla pratica.
  • Ambiente ricco e stimolante: il tempo in aula è impiegato per la realizzazione di attività utili e accattivanti nel corso delle quali il discente partecipa in prima persona alla costruzione del sapere sviluppando e rafforzando l’apprendimento autonomo e tra pari.
  • Ambiente collaborativo: il discente è incoraggiato a collaborare con gli altri nello sviluppo della conoscenza migliorando così la qualità delle interazioni educative. 
Vai all'approfondimento: "I vantaggi della Flipped Classroom per le imprese"

6. Flipped Classroom: come metterla in pratica

Arrivati a questo punto non ci resta che analizzare come si struttura un progetto di classe capovolta. Nessun docente inizierebbe mai una lezione senza aver prima pensato in che modo strutturare gli argomenti previsti dal programma. Allo stesso identico modo, prima di strutturare un progetto di Flipped Classroom è fondamentale avere ben chiari quali sono gli obiettivi che i discenti dovranno aver raggiunto al termine del percorso di apprendimento. Quindi, solamente dopo aver deciso con che modalità agire, è possibile iniziare a creare i contenuti.

In risposta alla metodologia, le fasi principali di un progetto di Flipped Classroom si possono dividere in:

  • Momento preparatorio. Il docente individua, o crea ex novo, le risorse multimediali (testi, video, podcast) relative all’argomento da affrontare, le condivide con il gruppo aula e assegna i compiti da svolgere.
  • Momento operativo. Il gruppo aula si impegna nello studio individuale che non si limita allo studio dei materiali, ma implica anche la creazione di elaborati da presentare in aula, a dimostrazione di cosa e quanto appreso. L’ideale sarebbe che ogni partecipante decidesse da solo lo strumento attraverso cui dimostrare il proprio livello di apprendimento (ad esempio, video e mappe concettuali).
  • Momento ristrutturativo e conclusivo. Il docente valuta gli elaborati dei partecipanti al percorso e individua quali concetti sono stati assimilati meglio e quali, invece, hanno bisogno di essere ripetuti o approfonditi. L’obiettivo principale dev’essere sempre quello di promuovere l’interiorizzazione dei concetti e rendere l’apprendimento efficace.

Vai all'approfondimento: "Flipped Classroom come metterla in pratica?"

7. I benefici della flipped classroom

Secondo il Flipped Learning Network i principali benefici legati all’impiego della metodologia della flipped classroom sono 4 e sono riconducibili alle prime lettere che compongono il verbo “to flip” in inglese:

  • F (Flexible Environment). Il processo di apprendimento è basato sulla flessibilità di spazio grazie alla possibilità di rendere autonomo e on-demand l’apprendimento teorico attraverso l’impiego di learning management system.
  • L (Learning Culture). Nell'approccio tradizionale centrato sull’insegnante la fonte di conoscenza è il docente, quello della flipped classroom è un approccio centrato sul partecipante che quindi diventa protagonista attivo della propria formazione.
  • I (Intentional Content). I contenuti oggetto dello studio autonomo non sono fine a sé stessi e quindi orientati verso uno studio nozionistico, ma progettati per facilitare e supportare il processo di apprendimento a 360° gradi, sia dal punto di vista teorico che pratico.
  • P (Professional Educator). La responsabilità dell’educatore è maggiore rispetto a quanto previsto nell’approccio tradizionale in quanto è chiamato a osservare continuamente il gruppo aula impegnato nel processo di apprendimento, valutando i progressi e restituendo feedback puntuali, rendendo così più efficace l’apprendimento stesso per i partecipanti.

La flipped classroom, quindi, rappresenta oggi un importante strumento per coloro che si occupano di formazione a 360° gradi e di formazione aziendale nello specifico. Impiegare questa metodologia significa in primis mettere i partecipanti nella condizione di poter essere autonomi nell’apprendimento - favorendo così una migliore integrazione tra il tempo da dedicare alla formazione e quello da dedicare alle attività lavorative.

Senza dimenticare che la componente di apprendimento attivo su cui la flipped classroom si fonda, permette di dare un risvolto pratico al percorso di formazione in sé, elemento fondamentale per favorire l’avvicinamento tra ciò che si apprende e ciò che si agisce quotidianamente nel proprio contesto lavorativo. E in un mondo in cui il “saper fare” è sempre più rilevante, la metodologia della flipped classroom permette proprio di raggiungere questo obiettivo formativo anche grazie al supporto degli strumenti digitali.

8. La flipped classroom con DD

DD è di supporto nello sviluppo di percorsi formativi che riconoscono nella flipped classroom parte fondamentale del processo di apprendimento. Ma come lo fa?

Grazie a Tentacle Learning Platform, una Digital Corporate Academy pensata per sviluppare percorsi di apprendimento efficaci, coinvolgenti e on-demand, personalizzabili e studiati in base alle esigenze del cliente.

Ricevi gli aggiornamenti di Dimmi Di+

CHE ASPETTI?

CHI L’HA SCRITTO?

Redazione
Redazione

Nella redazione di Dici Davvero?! ci sono persone che non amano mettersi in mostra: scrivono come ghostwriter e si impegnano al massimo per offrirti contenuti di qualità, pur scegliendo di restare dietro le quinte.

Hai detto newsletter?
Iscriviti a Dimmi Di+!