Equilibrio lavoro-festività: 5 regole per uno smart working sostenibile
Una guida alla sopravvivenza per non soccombere tra scadenze, parenti e zuccheri. Consigli pratici per lavorare bene senza perdere lo spirito delle feste.
DI Federica La Russa / dicembre 2025
Smart working durante le feste? Un’idea bellissima… finché non ti ritrovi con dieci notifiche, venti parenti e trenta fette di panettone sullo stomaco. In mezzo, tu: che provi a lavorare con dignità mentre il mondo lì fuori profuma di cannella e caos.
La verità è che lo smart working di dicembre non è come quello del resto dell’anno. È un ecosistema parallelo, fatto di scadenze, tappeti sonori di “All I Want for Christmas”, vicini rumorosi in ferie e familiari che bussano “solo un minuto”. Il risultato? Il rischio concreto di ritrovarsi con la testa al lavoro e il cuore che tenta disperatamente di entrare in modalità “festa”.
Ma niente panico: esistono delle piccole regole pratiche per rendere il tutto sostenibile, evitare crolli di produttività (e di pazienza) e chiudere l’anno senza perdere la sanità mentale. Scopri le cinque più importanti.
IN QUESTO ARTICOLO
- 1. Difendi i tuoi confini come un elfo difende il laboratorio di Babbo Natale
- 2. Annuncia gli orari di lavoro come se stessi dichiarando la tregua di Natale
- 3. Trova il tuo angolo operativo... prima che il divano ti seduca con un film natalizio
- 4. Fai mini-pause strategiche: il tuo personale "pit stop" anti-panettone
- 5. Proteggi le tue feste come proteggeresti l'ultimo pezzo di pandoro
- 6. Ripensa il tuo modo di lavorare: dicembre è un ponte, non un campo di battaglia
1. Difendi i tuoi confini come un elfo difende il laboratorio di Babbo Natale
Non c’è smart working che regga senza una cornice ben definita. Durante le feste, ancora meno. Stabilisci orari di lavoro precisi. E, fuori da quegli orari, si chiude tutto: computer, email, chat, sensi di colpa inclusi. Questa è la base per evitare che la giornata lavorativa si sciolga come neve al sole, invadendo ogni spazio libero.
Buone pratiche da adottare subito:
- imposta una firma automatica che indica le tue finestre di reperibilità;
- usa un “Do not disturb” negli orari off;
- comunica a colleghi e colleghe le “regole speciali di dicembre”.
2. Annuncia gli orari di lavoro come se stessi dichiarando la tregua di Natale
La metà dei problemi di dicembre deriva da aspettative non dette:
- chi pensa che tu sia libero/a;
- chi pensa che tu sia reperibile, sempre;
- chi ti chiama con la convinzione che “tanto sei a casa”.
Sii trasparente: “Queste sono le mie finestre di disponibilità. Fuori da questi orari non esisto per nessuno.”
Un messaggio gentile agli affetti, una nota in calendario per il team, e il 70% dei malintesi si scioglie come zucchero a velo. Zero invasioni dei parenti, ma anche zero call improvvise. A dicembre la migliore comunicazione interna (al team e non solo) merita un premio.
3. Trova il tuo angolo operativo… prima che il divano ti seduca con un film natalizio
Se a dicembre ti trovi a lavorare da casa dei genitori, in un appartamento condiviso, dal tavolo della cucina invaso di decorazioni, o dal soggiorno dove qualcuno ha già acceso un film natalizio… allora sai bene che avere uno spazio dedicato può fare la differenza tra una giornata efficace e una passata a inseguire il silenzio come un miraggio.
Il tuo workspace non deve essere perfetto: deve essere riconoscibile. Un punto in cui il tuo cervello capisce: qui si lavora. Neanche a dirlo: il divano è bandito. È patrimonio UNESCO delle maratone di film, e va rispettato come tale.
4. Fai mini-pause strategiche: il tuo personale “pit stop” anti-panettone
Il rischio, a dicembre, è di scivolare in una lunga maratona lavorativa senza nemmeno accorgersene. Per evitarlo, le mini-pause diventano un vero alleato strategico: brevi, regolari e soprattutto intenzionali.
Bastano cinque minuti per riallineare il cervello: ti alzi, fai due passi, bevi qualcosa, cambi prospettiva. Un semplice micro-reset che impedisce alla concentrazione di evaporare tra una deadline e l’odore di panettone nell’aria. Piccoli stop, grande differenza sul tuo livello di lucidità.
Le micro-pause, infatti:
- riducono lo stress;
- migliorano la concentrazione;
- evitano il “crollo post-pranzo natalizio”.
Soprattutto, ti ricordano che non sei una macchina: sei una persona immersa nel periodo più socialmente denso dell’anno. Una pausa è un atto di gentilezza verso te stesso/a.
5. Proteggi le tue feste come proteggeresti l’ultimo pezzo di pandoro
Le feste non sono lì per rallentarti: sono lì per ricordarti che esiste una vita anche mentre lavori. Sfruttale per fare il pieno di affetto, relazioni e leggerezza.
Chi ti ricarica davvero? Chi ti fa sorridere? Chi ti ricorda che, anche se il Q4 è impegnativo, il pandoro è sempre più importante del foglio Excel?
Coltivare questo equilibrio è un investimento a lungo termine, per te e per le organizzazioni. Perché persone che stanno bene, lavorano (e vivono) meglio. E qui entra in gioco il lavoro più ampio sul wellbeing aziendale: strumenti, programmi e percorsi che aiutano le persone a trovare un equilibrio reale, non teorico.
6. Ripensa il tuo modo di lavorare: dicembre è un ponte, non un campo di battaglia
Se dicembre ti mette alla prova, non è un caso. Vive sul confine tra l’anno che finisce e quello che arriva: un ponte emotivo e organizzativo in cui work-life balance e wellbeing diventano centrali.
E non riguarda solo te come individuo: riguarda anche le aziende che vogliono davvero prendersi cura delle persone. Un supporto strutturato può fare la differenza. Per esempio, soluzioni come Tuttobene - pensate per portare benessere reale, prevenzione e strumenti pratici nella quotidianità di chi lavora.
Il risultato? Persone più serene, team più solidi, aziende più sane. Non ci credi? Ti raccontiamo di più qui: “Benessere organizzativo: una leva per la competitività aziendale”.
CHI L’HA SCRITTO?
Dispensatrice di rimedi della nonna, Federica è il punto di riferimento per il nostro team per quel che riguarda salute e dintorni. La sua esperienza è una risorsa preziosa per chiunque cerchi di migliorare il proprio benessere in modo consapevole e sostenibile.

