
Quello che gli HR non possono più ignorare sul wellbeing aziendale
Scopri come le aziende possono promuovere il benessere dei dipendenti e trasformare la cultura aziendale per migliorare produttività e attrattività.
DI Arianna Villa / ottobre 2025
Il benessere in azienda non è mai stato così centrale nel mondo del lavoro. Le Risorse Umane hanno oggi l’opportunità – e la responsabilità – di guidare questo cambiamento, trasformando le aziende in luoghi dove le persone possano crescere e stare bene.
1. Come le aziende possono fare la differenza
La vita delle persone è scandita da tappe di crescita, personali e professionali, che non sono mai uguali per tutti. Età, genere, fase della vita privata, situazione familiare: ogni individuo porta con sé un bagaglio unico di esigenze, aspettative e sfide.
In un periodo segnato da conflitti, eventi meteorologici sempre più preoccupanti e un proliferare di disinformazione, riuscire a soddisfare i propri bisogni diventa sempre più difficile. Se a questo scenario aggiungiamo la routine del lavoro quotidiano, e un calo della credibilità nelle istituzioni che fanno sempre più fatica a garantire i soliti standard di welfare, non sorprende che le persone si sentano sempre più sotto pressione.
È proprio in questo scenario che le aziende hanno la possibilità di guidare un cambiamento e creare una relazione di fiducia e protezione con le proprie persone.
Come?
Se si considera che, secondo il report 2025 Health on Demand di Mercer Marsh Benefits, in Italia la percentuale di dipendenti che si sente fisicamente e mentalmente in salute è calata dall’76% nel 2023 al 63% nel 2025, la risposta è facile da trovare: è necessario garantire accesso a informazioni sicure e a cure sanitarie, protezione dai rischi, programmi di benessere e prevenzione, agevolazioni e convenzioni con enti sportivi, ma anche flessibilità e formazione, è necessario quindi intervenire con progetti strutturati di welbeing aziendale volti alla promozione della cultura della salute.

2. Non solo benefit, la cultura della salute può essere una vera leva strategica
La salute, come afferma anche l’incipit della costituzione del WHO, “è uno stato completo di benessere fisico, mentale e sociale e non la mera assenza di malattia o infermità”. La salute è quindi un benessere olistico da gestire, coltivare e tutelare.
Universum Italia nel suo ultimo report “Most Attractive Employers 2025” ha evidenziato come tra i fattori considerati molto importanti dagli studenti STEM in italia c’è proprio l’employee wellbeing che si realizza - in ordine di importanza - in politiche di work-life balance, supporto alla salute mentale, programmi e benefit dedicati a salute e benessere fisico e mentale e finanziario personale.
È evidente che il wellbeing stia assumendo un’importanza tale da diventare una promessa che i datori di lavoro sono chiamati a fare e a mantenere, a cui le persone danno importanza tanto quanto allo stipendio. Secondo il Workmonitor Pulse 2025: talent trade-off unlocked di Randstad, infatti Millennials e GenX sono quelli che maggiormente dichiarano di preferire flessibilità e meno stress lavorativo a una paga maggiore e a scatti/obiettivi di carriera.
Mercer Marsh Benefits nel suo rapporto riporta che i benefit continuano a offrire ai lavoratori un senso di sicurezza, ma che la cura di se stessi va oltre. Per quasi la totalità dei lavoratori italiani infatti il benessere fisico (96%) e il benessere mentale (98%) hanno un impatto sulle proprie prestazioni lavorative e sulla produttività.
Investire nel benessere in ogni fase del ciclo di vita dei dipendenti diventa quindi una leva strategica che gli HR non possono più ignorare per diventare più competitivi su diversi piani: quello dell’attrattività e del mantenimento dei talenti, e quello produttivo.
CHI L’HA SCRITTO?

Designer della comunicazione, visualizza schemi e concetti complessi per farli funzionare, prima di tutto, nella sua testa. Cerca se stessa tra le pagine dei libri e i collage (quelli fatti a mano, con carta e forbici), mentre trova il suo equilibrio tra il ritmo della periferia e la tranquillità della campagna e della montagna.