
La comunicazione interna è l'ingranaggio che fa girare tutto
Una guida chiara alla comunicazione interna in azienda: perché conta, cosa migliora e come strutturarla per creare ambienti più coesi e produttivi.
DI Giovanni de Mojana / luglio 2025
La comunicazione interna è l'ingranaggio che fa funzionare tutto.
Ci si potrebbe fermare qui, ma per spiegare questa semplice verità bisogna dire qualche parola in più.
Quando si comunica poco o in modo disordinato, quando manca un ascolto vero, si smette di capire chi ci sta accanto. Le incomprensioni crescono e il senso di comunità si indebolisce.
Scontato direte, ma è proprio parlando(ci) che si iniziano a risolvere davvero i problemi.
Quello che segue, dunque, è un tentativo - una mini guida dritta al punto - per avere il materiale necessario per evitare che tutto crolli, o che cigoli troppo.

1. Perché parlare di comunicazione interna, oggi?
Perchè se non se ne parla, il rischio è che (la comunicazione) si perda per strada.
Alla fine, se ci pensiamo, molte criticità aziendali partono proprio da lì.
Quando le persone non ricevono informazioni chiare, si sentono scollegate dagli obiettivi e faticano a comprendere il proprio contributo.
Se viene meno, la comunicazione interna fa sembrare anche le cose più semplici faticose. Le persone iniziano a sentirsi confuse, scollegate, disilluse… basta davvero poco: un messaggio mal gestito, un silenzio prolungato, un'informazione data per scontata. Così l'ingranaggio si arruggina, fino a che non gira più.
La comunicazione interna, se ben sfruttata, aiuta a mantenere la coerenza tra ciò che l’azienda è e ciò che dice di essere. Di fatti chi lavora in un ambiente trasparente tende a restare e a raccontare bene l’azienda anche all’esterno.
Non solo, aiuta a creare connessioni, a rafforzare il senso di appartenenza e rendere più smooth i rapporti tra colleghi.
Ed è proprio questo che rende la comunicazione interna essenziale, oggi più che mai: perchè si fa strumento necessario per attrarre e, ancora di più, trattenere talenti, se pensiamo a fenomeni come il job hopping, sempre più diffuso nei tempi recenti.

2. Cinque motivi (evergreen) per cui la comunicazione interna fa la differenza
Il primo motivo riguarda l’allineamento.
Una comunicazione chiara aiuta tutti a capire meglio priorità e direzioni. Riduce i malintesi e rende più semplice il coordinamento tra i team.
Il secondo ha a che fare con il coinvolgimento.
Le persone che ricevono aggiornamenti regolari su “cosa perchè per chi come quando” sentono parte di qualcosa che ha un senso. Questo migliora l’energia con cui affrontano il lavoro, soprattutto nei momenti più complessi. Sentirsi coinvolti evita che l’orologio sia il protagonista della giornata (qui habet aures audiendi, audiat).*
C’è poi la questione della fiducia.
Quando le informazioni arrivano in modo trasparente, si rafforzano le relazioni tra le persone e si crea un ambiente più aperto. La comunicazione non è solo trasmissione, è anche relazione. Riprendendo il nostro caro latino: “communicare" significa proprio "mettere in comune" o "rendere partecipe” (non è un caso).
Un altro aspetto riguarda l’efficienza.
Se i canali sono ben strutturati, si evitano errori, sovrapposizioni e tempi morti. Le decisioni diventano più rapide e i processi più scorrevoli.
Ultimo ma non meno importante, il valore culturale.
La comunicazione interna dà forma al modo in cui l’azienda si percepisce. Contribuisce a far emergere competenze e punti di vista, favorendo un’identità più solida.

3. Come migliorare la comunicazione interna
Non basta cambiare o aggiungere strumenti per mandarci messaggi, serve piuttosto un cambio di approccio, un'azione più profonda di una comunicazione un messaggio su Teams.
Il primo passo è ascoltare, capire cosa manca, cosa funziona, cosa crea confusione. Le persone sanno dire molto, se viene dato loro lo spazio per farlo.
Bisogna poi rendere la comunicazione interna semplice. Non sempre serve dire di più: a volte basta dire meglio. Essere chiari nei messaggi, scegliere i momenti giusti, usare i canali più adatti a ciascun gruppo.
Anche la tecnologia può aiutare: una intranet ben organizzata facilita la diffusione delle informazioni.
Infine, è fondamentale che chi guida i team sia formato alla comunicazione, dovrebbe essere scontato ma spesso non è così.
I manager non devono solo “trasmettere”, devono piuttosto saper interpretare i segnali partendo dalle domande che ricevono. La loro capacità di comunicare fa la differenza nel clima quotidiano.

Insomma, comunicare bene dentro è il primo passo per funzionare bene fuori.
Le aziende che scelgono di investire su questo fronte costruiscono ambienti più vivi, più reattivi, più umani. E questo, come detto prima, non può che riflettersi anche all’esterno, nella reputazione e nell’attrattività della propria impresa.
Chiudo dicendo che la comunicazione interna non risolve tutto, è vero, ma cambia molto, e se fatta a modo, gli ingranaggi girano lisci.
*Traduzione: chi ha orecchie per intendere, intenda.
CHI L’HA SCRITTO?

Nato nel 1995 a pochi metri da dove avrebbe lavorato 29 anni più tardi, Giovanni trova la sua vocazione nel copywriting un anno prima di compiere trent'anni. Figlio di una scrittrice, crede di aver ereditato un qualche gene per l'arte, nutrendosi dunque di fotografia d'autore, cinema d'essai e musica folkloristica. Ama la montagna, ha un cane che ama la montagna, e, quando può, viaggia in Paesi dove, puntualmente, scoppia una guerra o si verifica qualche catastrofe naturale subito dopo la sua partenza.