Employer Branding

Come creare un progetto di People Advocacy

Come creare un progetto di People Advocacy per migliorare la reputazione aziendale e aumentare l'engagement dei dipendenti? Scopri la metodologia di DD!

DI Gaia De Pertis / agosto 2024

"Dobbiamo attrarre nuove risorse" "Trovare nuovi talenti" "Renderci attrattivi agli occhi dei giovani lavoratori" "Migliorare la nostra reputazione aziendale"... Quante volte nelle imprese di oggi vengono ripetute frasi come queste?

In un'epoca in cui per le imprese diventa prioritario riuscire ad attirare giovani risorse, rafforzare la propria credibilità e posizionarsi come validi datori di lavoro all'interno di un panorama altamente competitivo, ci si trova di fronte ad una sfida: raccontare in modo autentico la propria cultura, la mission, la vision, i valori e tutte quelle caratteristiche distintive che differenziano un'impresa dai propri competitor.

Ecco allora che adottare una strategia di People Advocacy può essere la soluzione vincente: si tratta di un approccio che mira a valorizzare e amplificare la voce dei dipendenti all'interno di un'organizzazione, rendendoli dei veri e propri ambassador che possano veicolare la cultura e i valori dell'impresa verso l'esterno.

Ma come si può creare un progetto di People Advocacy? In questo articolo approfondiamo la nostra metodologia e ti raccontiamo come abbiamo supportato il Policlinico di Milano nell'adottare una strategia di People Advocacy: continua a leggere per saperne di più!

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1. Che cosa si intende con People Advocacy

L'espressione People Advocacy, o Employee Advocacy, fa riferimento ad una strategia che coinvolge i dipendenti di un'impresa nel ruolo di promotori e sostenitori attivi della cultura, dei valori e della missione aziendale.

Con un progetto di People Advocacy i dipendenti diventano veri e propri ambassador dell'organizzazione, contribuendo a diffondere un'immagine positiva dell'impresa sia internamente, tra i colleghi, che esternamente, verso tutti gli stakeholder con cui l'organizzazione si interfaccia. Questo approccio riconosce infatti che i dipendenti sono i principali artefici del successo aziendale e sono di conseguenza le voci più autentiche e credibili per rappresentare l'azienda e diffonderne i valori.

Come si approfondirà più avanti, questo tipo di progetto prevede generalmente:

  • una fase formativa, che fornisca agli ambassador tutti gli strumenti e competenze necessari per comunicare in modo efficace in un mondo dominato dalla trasformazione digitale;
  • una fase attuativa, in cui gli ambassador sono chiamati a mettersi in gioco e a creare contenuti che diffondano la cultura aziendale da veicolare sui diversi canali social, primo tra tutti LinkedIn.

2. I vantaggi della People Advocacy

Chiarito, dunque, cosa si intende con People Advocacy, è importante sottolineare i vantaggi che l'adozione di questo approccio può portare ad un'impresa.

Innanzitutto, attivare questo tipo di progetto permette di aumentare il coinvolgimento dei dipendenti: se chiamate a rappresentare l'impresa per cui lavorano, le persone potranno sentirsi parte attiva della crescita e dello sviluppo aziendali, con un conseguente aumento del proprio engagement e della soddisfazione per il proprio lavoro.

Non solo: dipendenti soddisfatti che parlano positivamente della propria azienda fungono da potenti portavoce, contribuendo a migliorare la percezione dell'impresa sia tra i potenziali clienti che tra le risorse in cerca di lavoro. Ed è proprio quest'ultimo uno dei vantaggi più rilevanti di questa strategia: in un mercato del lavoro sempre più competitivo, le imprese devono distinguersi non solo per la qualità dei loro prodotti o servizi, ma anche come luoghi di lavoro desiderabili, e la People Advocacy svolge un ruolo cruciale in questo contesto.

Quando i dipendenti parlano positivamente della propria esperienza lavorativa trasmettono un'immagine autentica e convincente dell'impresa e questo tipo di testimonianza sarà più potente di qualsiasi campagna di employer branding tradizionale, perché percepita come genuina e spontanea.

People Advocacy vantaggi

3. Come creare un progetto di People Advocacy: la metodologia di DD

Creare un progetto di People Advocacy richiede l'utilizzo di una metodologia precisa: in DD abbiamo formulato una strategia che segue alcuni step fondamentali, utili a strutturare il programma in modo efficace, a garantire il coinvolgimento attivo dei dipendenti e a massimizzare l'impatto positivo sull'organizzazione. Scopriamo quali sono.

Definizione degli obiettivi del progetto

Innanzitutto, è importante definire quali sono gli obiettivi di un progetto di People Advocacy: un'impresa può infatti adottare questo approccio per migliorare la propria reputazione verso l'esterno ma anche per coinvolgere maggiormente i dipendenti o migliorare i processi di comunicazione.

Selezione dei partecipanti

Un tema cruciale è poi rappresentato dalla selezione delle persone che diventeranno gli ambassador dell'impresa. In DD abbiamo sviluppato il Digital Maturity Score (DMS), un assessment certificato che valuta la maturità digitale delle persone che fanno parte di un'impresa, misurando il livello di conoscenza rispetto ai trend digitali e il livello di consapevolezza in merito a quale sia il comportamento più efficace rispetto agli stimoli indotti dalla trasformazione digitale. Grazie all'utilizzo del DMS, un'impresa può comprendere quale sia il livello di digital maturity dei propri dipendenti e selezionare così quelle figure che potranno meglio ricoprire il ruolo di ambassador.

Percorso di formazione

La fase successiva di un progetto di People Advocacy consiste nell'erogazione di un percorso di formazione, che alterni momenti sincroni e asincroni volti ad approfondire il mondo della trasformazione digitale e a fornire agli ambassador tutte le competenze necessarie per comunicare efficacemente il valore dell'azienda, utilizzare le piattaforme digitali in modo strategico e creare contenuti autentici e coinvolgenti da diffondere sui canali social. 

Definizione di una content strategy e creazione dei contenuti

Come già anticipato, in un progetto di People Advocacy LinkedIn ricopre un ruolo chiave. A seguito della fase formativa, infatti, gli ambassador sono chiamati a mettere in pratica ciò che hanno appreso attraverso la creazione di contenuti da veicolare sui canali social. Tali contenuti devono basarsi su una content strategy ben definita, che chiarisca linee guida da seguire e meta temi comunicativi che ciascuna figura andrà a trattare.

Misurazione delle performance

Infine, le performance ottenute vanno naturalmente monitorate, per valutare la bontà delle azioni intraprese ed attuare eventuali miglioramenti alla strategia. Questo si traduce in un'attività di reportistica che valuti da un punto di vista quantitativo e qualitativo le performance ottenute dagli ambassador sia nella fase formativa che in quella attuativa.

4. Il caso del Policlinico di Milano

A questo punto non ci resta che raccontarti un caso concreto di chi ci ha scelto per la creazione di un progetto di People Advocacy: quello del Policlinico di Milano!

Come potrai approfondire nel nostro caso studio, il Policlinico di Milano si è rivolto a noi con un duplice obiettivo: da un lato, supportare i propri collaboratori nello sviluppo di una leadership digitale; dall'altro, valorizzare nella comunicazione istituzionale il ruolo delle figure che fanno parte dell'impresa

In che modo abbiamo strutturato il progetto di People Advocacy?

  • Siamo partiti con la somministrazione del Digital Maturity Score (DMS) per valutare il livello di maturità digitale dei partecipanti al progetto.
  • Abbiamo poi erogato corsi di formazione on-demand tramite la nostra Tentacle Learning Platform, il Learning Management System che abbiamo sviluppato per supportare le imprese nel diffondere la cultura digitale tra i propri dipendenti. I corsi erogati hanno trattato diverse tematiche, come le Digital Soft Skills, i principali Digital Trend nel settore della sanità nonché approfondimenti sui social media e best practice da adottare nel mondo della comunicazione digitale, con un particolare focus su LinkedIn.
  • Lo step finale ha visto l'organizzazione di workshop in aula e di tutoring individuali, durante i quali i partecipanti hanno potuto approfondire e mettere in pratica quanto appreso nella fase formativa asincrona.

Il progetto ha coinvolto 50 partecipanti e ha restituito degli ottimi risultati! Gli argomenti trattati sia nei corsi on-demand che nei momenti d'aula hanno ricevuto una valutazione media di 4,6 su 5, le sessioni di mentoring 1-to-1 sono state valutate come estremamente efficaci e la maggioranza dei partecipanti si è dichiarata propensa a consigliare il percorso ad un proprio collega.

Se ti abbiamo incuriosito non ti resta che contattarci per saperne di più! 

Prendiamoci un caffè!

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CHI L’HA SCRITTO?

Gaia De Pertis
Gaia De Pertis

Amante della pizza e sostenitrice della cotoletta, da Napoli a Milano con un bagaglio di sogni e soprattutto tanto cibo. Laureata in Psicologia e appassionata del digitale, cerca sempre di affacciarsi al mondo con curiosità e ottimismo. Il suo momento preferito? Un aperitivo al tramonto in riva al mare.

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