Employer Branding

Employee advocacy: la forza dei dipendenti a sostegno dell'azienda

Employee advocacy: cos'è e come si fa? Scopri i vantaggi di lasciar parlare i dipendenti e far raccontare a loro, in prima persona, la tua azienda.

DI Redazione / agosto 2024

Nell'articolo "Employer branding: significato, vantaggi e strategia" abbiamo già evidenziato come i collaboratori siano i beni più preziosi di un'impresa. Una forza lavoro felice è mediamente più produttiva, porta alla crescita e allo sviluppo di una solida cultura aziendale.

In un mondo phygital, dove online e offline si intersecano ampiamente, la reputazione aziendale passa attraverso la voce dei propri dipendenti che si esprimono sui canali social accessibili a un gran numero di persone. Per questo motivo è importante curare l’employee advocacy: uno strumento che aiuta a raccontare i valori aziendali, creare e mantenere fiducia ed è utile per attrarre nuovi talenti.

Hai già letto Dimmi Di+?

CHE ASPETTI?

1. Che cos'è l'employee advocacy?

Cosa spinge un candidato a scegliere di lavorare nella tua azienda? I motivi possono essere tanti, ad esempio l'opportunità di crescita, il salario, la storia dell'azienda e così via, ma tra queste motivazioni troviamo anche l'effetto dell’employee advocacy. Che cos'è?

Con il termine employee advocacy si indicano le azioni dei dipendenti a sostegno dell'impresa per cui lavorano. I collaboratori sono portavoce dei valori aziendali e trasmettono la percezione (più o meno positiva) della propria impresa come luogo di lavoro, favorendo un passaparola positivo tra i nuovi talenti.

I dipendenti incarnano il carattere di un'organizzazione e ne modellano la reputazione, fungendo da potenti rappresentanti d'impresa.

— George Dreher, Business Administration Professor

L'employee advocacy è quindi uno strumento alla base delle attività di comunicazione interna. Essa richiede la condivisione di contenuti, di solito attraverso post sui canali social quali ad esempio LinkedIn, Instagram o Facebook, ma può essere manifestata sotto diverse forme e modalità, anche con i social network aziendali.

2. Employee advocacy: perché è importante?

Partiamo da alcune evidenze: già lo studio Edelman 2021 sostiene che l’infodemia globale ha portato la fiducia nei confronti di tutte le fonti di informazione ai valori minimi. Ma non solo, si sottolinea anche come secondo il 61% del campione, le imprese sono l’istituzione - quindi la voce di informazione - più affidabile. Uno scenario sicuramente allettante che offre margini di manovra e una considerazione su tutte: le imprese, possono diventare l’istituzione depositaria della nuova fiducia dell’opinione pubblica.

Se ti stai chiedendo “come fare?”. La risposta è molto semplice, coinvolgi direttamente i tuoi dipendenti attraverso un programma di employee advocacy strutturato.

I canali digitali sono lo strumento che ti garantisce di aumentare la visibilità della tua azienda online. Inoltre, i contenuti condivisi dai dipendenti ricevono un engagement 8 volte maggiore rispetto ai contenuti condivisi dai canali istituzionali.

Perché diffondere una cultura aziendale attraverso l’attività di employee advocacy? La parola ai dati. (Fonte: Everyonesocial)

  • Il 33% dei clienti si fida dei brand, mentre solo il 90% dei clienti si fida delle raccomandazioni di persone che conoscono. È vero: i dipendenti sono i migliori ambasciatori di un’azienda perché è risaputo che le persone si fidano di più di un volto familiare che di un logo.
  • Il 79% delle aziende ha riportato una maggiore visibilità online una volta implementato un programma formale di advocacy dei dipendenti.
  • Il 60% dei dipendenti spende più di 5 ore settimanali sui social per uso aziendale e spesso essi possiedono un numero di follower superiore rispetto agli account aziendali.

3. I vantaggi dell'employee advocacy

Come abbiamo detto, l’employee advocacy trasforma i collaboratori d'impresa in veri e propri ambassador: coloro che consigliano spontaneamente prodotti e servizi dell'azienda, generando un'immagine positiva dell'impresa, creando valore per l'organizzazione con l'utilizzo dei propri media digitali e così via.

Quali sono i vantaggi dell'employee advocacy? Una maggiore visibilità e un maggior riconoscimento del brand sono tra i due principali benefici. Ma si potranno anche ottenere:

  • aumento del traffico sui siti web aziendali;
  • miglior posizionamento su motori di ricerca;
  • migliore fidelizzazione dei clienti rispetto al brand;
  • maggior attrattività della tua impresa sui nuovi talenti;
  • incremento dei tassi di conversione;
  • aumento dei download di risorse e contenuti;
  • riduzione dei costi di marketing;
  • miglioramento delle performance sui canali digitali;
  • incremento delle vendite, con cicli di vendita più brevi.

4. Come creare una strategia di employee advocacy

Come per l’employer branding, anche per l'employee advocacy è importante avere una strategia di sviluppo, in modo da trasformare consapevolmente i dipendenti in ambassador.

Ecco alcune linee guida. 

persone che creano strategia di employee advocacy

1. Diffondi un clima di fiducia e libertà

Crea una cultura aziendale trasparente e libera, dove le persone si sentano a proprio agio. Fiducia e libertà sono due elementi importanti per trasformare i dipendenti in ambassador. 

2. Definisci degli obiettivi chiari

Anche nel caso dell'employee advocacy, è importante capire quali sono i risultati che si vogliono raggiungere. Saranno proprio loro a guidare la strategia d’azione e la stesura dei contenuti.

Ad esempio: l’obiettivo di awareness, per dare visibilità al tuo brand e alle tue iniziative, di lead generation per ottenere contatti rilevanti per il business aziendale, oppure di company values, per trasmettere la cultura d'impresa e i valori aziendali.

3. Comunica le best practice

Stabilire delle regole su cosa i tuoi dipendenti possono o non possono fare è importante per far sì che la comunicazione sia in linea con i valori aziendali. È importante però che esse non siano imposte dai vertici aziendali, ma create a partire dalla collaborazione dei tuoi dipendenti, per far sì che siano universalmente accettate e condivise.

Come trasformare i dipendenti in ambassador d'impresa sul web? LinkedIn ha identificato 4 best practice

  1. Identifica i potenziali influencer/ambassador. Suddividi in piccoli o grandi gruppi i dipendenti idonei, che possono dare un contributo alla tua impresa.
  2. Educa i dipendenti. Attraverso la formazione, con tecniche innovative. Un esempio? La gamification: puoi fornire e sviluppare le competenze giuste per far creare e condividere i contenuti sui social network. Ma non solo, puoi spiegare ai tuoi dipendenti perché posizionarsi come professionisti e quali sono tutti i vantaggi che ne derivano.
  3. Fornisci gli strumenti e i contenuti. Aiuta i tuoi collaboratori fornendo loro materiale e contenuti rilevanti da condividere. Qualche esempio? Manda una e-mail in cui segnali degli articoli di rilievo oppure costruisci dei piani editoriali per il management, per i product manager o per le risorse umane. È importante anche incentivare i propri dipendenti. Come? Premi, esclusive o regali possono essere dei semplici, gratificanti riconoscimenti.
  4. Misura le performance. Misura il successo del passaparola aziendale attraverso le parole chiave correlate ai tuoi contenuti. Ciò ti permetterà di capire il flusso comunicativo che ruota attorno alla tua azienda. Alcuni consigli per facilitare la misurazione delle performance: sceglie un hashtag o delle keyword di ricerca comuni, che ti aiutino a identificare post, portata e partecipanti.
L’employee advocacy, come ti abbiamo raccontato in questo articolo, è uno strumento di marketing che si crea attraverso le relazioni dei tuoi dipendenti con il mondo esterno. Grazie ad essa puoi raccontare l'immagine della tua azienda attraverso le azioni dei tuoi collaboratori, ma soprattutto puoi attrarre e trattenere in impresa nuovi talenti.

Scopri Dimmi Di+

CHE ASPETTI?

CHI L’HA SCRITTO?

Redazione
Redazione

Nella redazione di Dici Davvero?! ci sono persone che non amano mettersi in mostra: scrivono come ghostwriter e si impegnano al massimo per offrirti contenuti di qualità, pur scegliendo di restare dietro le quinte.

Hai detto newsletter?
Iscriviti a Dimmi Di+!