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Employer Branding / Recruiting

Perché aprire un blog aziendale per fare recruiting (con DD)

Trasforma la comunicazione aziendale in una leva di recruiting: scopri il potere di un blog dedicato.

DI Sofia Negri / settembre 2025

Perché aprire un blog aziendale per fare recruiting (con DD)
7:33

Nel 2025 avere un blog non è più una novità: ce l'hanno tutti. 

Ma quanti hanno un blog pensato per fare recruiting? Spoiler: ancora pochi. 

Eppure il futuro dell'employer branding non passa da annunci fotocopia su LinkedIn, ma da storie vere, racconti che fanno dire a un candidato: "Ok, interessante, io lì ci voglio lavorare". 

Benvenuti nel mondo dell'Inbound recruiting blog: il modo smart, creativo e autentico per attrarre i giusti talenti

Suggerimento: inizia dalla guida all'Employer branding.

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1. Perché un blog di recruiting cambia le regole del gioco

Il mercato del lavoro non è più quello di qualche anno fa: i candidati non si limitano a rispondere a un annuncio. Cercano informazioni, confrontano culture aziendali, leggono storie e guardano come un brand comunica online. In altre parole, selezionano loro per primi le imprese, molto prima che tu possa selezionare loro. 

Un blog di recruiting diventa quindi un'arma vincente. Non è solo un canale di comunicazione, ma uno spazio in cui l'azienda costruisce fiducia e relazione ancora prima del primo colloquio. Non serve convincere con slogan o campagne patinate (e poco autentiche), serve mostrare ogni giorno chi si è davvero, con contenuti che parlano la lingua dei talenti che si vuole attrarre

E quando questo accade, la dinamica si capovolge. Non sei tu a dover rincorrere i candidati, sono loro a sceglierti, perché hanno già deciso che condividono i tuoi valori e vogliono far parte della tua storia. 

Mercato del lavoro

2. Il vantaggio competitivo: attrarre invece che rincorrere

Oggi i migliori talenti non si trovano solo sui portali di annunci.
Secondo LinkedIn (Global Talent Trends 2024), più del 75% dei professionisti si informa sull’azienda attraverso i contenuti digitali prima di candidarsi. Questo significa che, quando pubblichi un’offerta senza una storia dietro, stai già partendo in svantaggio.

Gli annunci tradizionali hanno tre grandi limiti:

  1. sono impersonali → tutti sembrano uguali, cambia solo il logo
  2. durano poco → appena chiudi la selezione, spariscono.
  3. parlano solo dei requisiti → ma non di cosa significa davvero lavorare lì

Un blog aziendale di recruiting ribalta la prospettiva:

  • ti rende memorabile: non sei “un’azienda come tante”, ma quella con valori chiari e una cultura riconoscibile;
  • lavora nel tempo: i contenuti restano online, continuano a portare candidati anche mesi dopo la pubblicazione;
  • parla alle persone giuste: chi si riconosce nei tuoi articoli è già più vicino al fit culturale che stai cercando.

Risultato? Non sei più tu a rincorrere i CV. Sono i candidati a cercarti perché si sentono parte della tua storia.

Fit culturale

3. Inbound recruiting: dal “ti cerco” al “ti scelgo”

Come dicevamo, il bello dell’inbound recruiting è che sposta l’attenzione: non sei più tu a inseguire i candidati, sono loro a cercare te. Certo, questo non accade per magia. Dietro c’è una strategia fatta di contenuti pensati per attrarre, coinvolgere e poi convertire in candidature.
Tutto inizia con l’attrazione. Un articolo ben scritto, ottimizzato per la ricerca online (vedi la voce SEO) , è capace di intercettare proprio quelle persone che stanno esplorando il tuo settore, che leggono di innovazione, crescita professionale, opportunità di carriera. Non stanno ancora candidandosi, ma iniziano a conoscerti, a capire cosa rappresenti. È il primo seme piantato.

Poi arriva il momento del coinvolgimento. Qui il blog mostra la sua forza: mentre gli annunci si limitano a elencare requisiti, un contenuto ben costruito racconta storie, testimonianze, progetti reali. Ed è qui che il blog rivela il suo vero potenziale, non è semplicemente un archivio di articoli sull'azienda, ma uno spazio in cui a parlare sono le persone che la vivono ogni giorno. Dipendenti, collaboratori e professionisti raccontano la loro esperienza in modo diretto e sincero, e questa autenticità vale più di qualsiasi comunicato istituzionale. Non solo: il blog può trasformarsi in un vero hub di contenuti, capace di ospitare video, podcast e newsletter che danno voce a queste storie. Così gli utenti non leggono soltanto "com'è lavorare da te", ma lo vedono, lo ascoltano e lo percepiscono, entrando in contatto con la cultura aziendale su più livelli. È così che il candidato inizia a immaginarsi dentro la tua azienda, a pensare: “questo è un posto dove potrei crescere”. 

Infine, la conversione. Non si tratta solo di spingere qualcuno a compilare un form: è il passaggio naturale di chi ha trovato un’affinità, di chi si riconosce nei valori e nello stile che hai comunicato. Una call to action ben calibrata, una sezione “lavora con noi” collegata agli articoli, o anche solo l’invito a restare aggiornati diventano strumenti di relazione, non di pura selezione.
In questo modo il recruiting non è più una sequenza meccanica di annunci e candidature, ma un viaggio in cui i candidati entrano in contatto con la tua cultura, ci restano legati e, quando arriva il momento, scelgono di fare il passo verso di te.

job application

4. Dal dire al fare: esempi concreti

Noi di DD non ci limitiamo a scrivere articoli: aiutiamo le imprese a costruire veri e propri ecosistemi narrativi che attraggono talenti e raccontano la cultura dall'interno.

Lo facciamo con metodo, partendo sempre da una domanda chiave: “Perché un candidato dovrebbe scegliere proprio voi?”.

Un esempio è OPEN, il blog di De Nora. Lì la comunicazione non si ferma a descrivere progetti e innovazioni tecnologiche, ma entra nel cuore della cultura aziendale: la sostenibilità, l’impegno verso il futuro, le persone che ci lavorano. Il risultato è uno spazio aperto (non a caso si chiama così) dove chi legge percepisce subito i valori e il posizionamento distintivo dell’azienda.

Un altro caso è Inside, il blog di Sisal, pensato per mostrare “la vita dentro”. Non una vetrina istituzionale, ma un dietro le quinte fatto di storie dei dipendenti, iniziative interne, crescita professionale. Un candidato che legge quei contenuti non scopre solo un brand, ma una community viva, con cui è facile immaginarsi in sintonia.

Questi progetti funzionano perché dietro non c’è improvvisazione. C’è un percorso e una strategia che hanno dato vita a un piano editoriale mirato, pensato per intrecciare employer branding, SEO e storytelling autentico. Ogni contenuto ha un ruolo preciso: far emergere i valori, posizionare l’azienda come “employer of choice” e costruire una relazione con i talenti giusti.

Con DD, quindi, un blog non è un semplice spazio digitale, ma una strategia di inbound recruiting a 360°, capace di trasformare la comunicazione aziendale in attrazione concreta di persone.

Blog

In conclusione, il talento oggi non si conquista, si attrae. E il modo migliore per attrarlo è raccontarsi davvero.
Un blog aziendale dedicato al recruiting è uno strumento potente per trasformare la tua azienda in un luogo desiderabile, non solo per quello che fa, ma per come lo fa.
Con DD puoi iniziare subito a progettare il tuo blog di inbound recruiting: non una vetrina, ma un ponte tra la tua cultura e le persone che sapranno farla crescere.

 

Noi ci mettiamo le idee, tu porta la curiosità. Scrivici!

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Sofia Negri
Sofia Negri

Amante della frenesia di Milano, si ricarica facendo yoga nella natura della campagna da dove proviene. Campionessa di power nap, va sempre a fondo alle questioni non lasciandosi sfuggire neanche un dettaglio, sia online che offline. In ufficio conosciuta anche come la più grande esperta di tartare e bevitrice di Coca Cola.

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