Digital Strategy

Personal Branding Canvas: cos'è e come utilizzarlo

Scopri il Personal Branding Canvas: uno strumento per definire la tua promessa di valore e posizionarti nel mercato professionale.

DI Katia D'Amico / agosto 2024


Nell’articolo “Personal Branding: ecco cosa sapere” abbiamo fornito una definizione di Personal Branding e identificato il suo scopo facendo cenno ai principali strumenti che vengono utilizzati per disegnare la propria strategia di posizionamento professionale.

Tra i diversi tool menzionati, uno in particolare: il Personal Branding Canvas di Luigi Centenaro, uno strumento molto “potente” in termini di esplorazione delle proprie caratteristiche e competenze, che consente a ciascuno di noi di individuare un’efficace strategia di Personal Branding.

L’obiettivo del canvas? Fornire all’utilizzatore la definizione chiara e completa della promessa di valore che vuole fare al proprio pubblico. Ma andiamo per step!

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1. Cos'è un Canvas e in che modo è efficace

 
Ciascuno di noi, per comunicare con efficacia con un target specifico, ha la necessità di definire i propri obiettivi comunicativi e di business, le caratteristiche che abiliteranno il raggiungimento degli obiettivi e il valore che si porterà raggiungendoli.

Comprendere e saper raccontare quale sia la propria promessa di valore è centrale per posizionarsi correttamente rispetto alle richieste del mercato e definire con maggiore chiarezza ai nostri occhi, e agli occhi dei nostri interlocutori, chi siamo e come la nostra professionalità porterà vantaggio in quel contesto specifico. 

Il Personal Branding Canvas è qui per questo: uno dei canvas più famosi nel mondo del business.

Nel nostro articolo “Business Model Canvas: cos'è, a cosa serve, come compilarlo e utilizzarlo” abbiamo chiarito come i canvas siano una metodologia attraverso cui esplorare bisogni, situazioni e caratteristiche. Adesso facciamo un passo oltre, ma con prudenza!

Quindi, prima di parlare di Personal Branding Canvas, soffermiamoci su cosa sia un canvas e perché è così rilevante compilarlo con metodo svolgendo una sequenza di azioni e domande ben definita.

I canvas sono strumenti nati grazie allo sviluppo del design thinking, un approccio nato per generare innovazione a partire da situazioni di complessità. Tra gli strumenti e i metodi utilizzati all’interno di questo approccio abbiamo i canvas.

Ecco alcune loro caratteristiche: 
  • sono schemi o tabelle con una forma specifica (circolare, triangolare, rettangolare);
  • ogni schema comprende alcuni box contenenti domande aperte e specifiche (ad esempio: quale sfida vuoi affrontare? quali rischi comporta?);
  • i box delle domande seguono una sequenza logica precisa, studiata affinché le persone riflettano sulle situazioni proposte loro con un ordine crescente di complessità;
  • normalmente, per compilare il canvas vengono usati i post-it con il vantaggio di spostarli rivedendo in modo sempre più preciso le proprie risposte;
  • si tratta di strumenti visuali che, una volta completati, permettono di “guardare dall’alto” e di avere una visione di insieme delle risposte fornite a ciascuna area, quindi una visione di insieme della situazione.
consigli personal branding canvas

Tutti questi elementi insieme hanno un importante impatto a livello cognitivo. Quale? Consentire alle persone di ragionare in modo sempre più profondo e articolato trovando in autonomia soluzioni altrimenti non visibili.

Nell’ambito dello sviluppo personale, il primo canvas progettato è stato il Business Model You che, figlio del celeberrimo Business Model Canvas, aiuta le persone a individuare il tipo di ricavo e vantaggio economico che possono trarre dalla propria attività.

Viceversa, lo studio e l’analisi di L. Centenaro hanno prodotto uno strumento molto più centrato sull’empowerment: la persona si confronta con la sua storia professionale e ha l’opportunità di ripercorrere, con l’aiuto delle aree del canvas e attraverso la visualizzazione del quadro di insieme fornito dalle diverse risposte, le tappe principali che caratterizzano il/la professionista che è oggi.

Il principale vantaggio di un simile approccio è chiaro: avere una visione dall’alto delle proprie risposte, guardando da fuori i post-it sul canvas e quindi compiendo nuove riflessioni e revisioni fintanto che il “sempre nuovo quadro” non corrisponde davvero.

2. Cos'è il Personal Branding Canvas

Lo abbiamo accennato, ma lo ripetiamo: il Personal Branding Canvas ha lo scopo di portare la persona a comprendere il valore aggiunto del proprio percorso professionale.

Si tratta di un esercizio di profonda auto-riflessione che, passo dopo passo, guida verso una revisione delle proprie competenze in funzione degli obiettivi e delle sfide che attualmente si stanno fronteggiando. 

Nel già citato articolo sul Personal Branding abbiamo parlato dei principali canali attraverso cui diffondere la propria strategia di comunicazione: Linkedin e Instagram. Rivolgendoci prevalentemente alle organizzazioni, qui esploreremo il Personal Branding Canvas.

personal branding canvas big name

Personal branding Canvas preso da bigname.pro

Consigli per l'uso del Personal Branding Canvas

Entriamo nel dettaglio del Personal Branding Canvas e osserviamo le sue principali aree:
  • arena: rappresenta la sfida, il terreno professionale sul quale cimentarsi;
  • l’identità: chi sono io? quali esperienze, valori, interessi mi caratterizzano?;
  • professione e ragioni per credere: chi sono io come professionista? in che modo posso raccontare come contribuisco ogni giorno alla crescita del business?;
  • competenze: cosa mi caratterizza oggi, considerando tutto il mio bagaglio, per affrontare al meglio la sfida? quali traguardi validati/certificati ho per sostenerlo?;
  • promessa: quale promessa di valore porto all’organizzazione?
Soffermiamoci brevemente su questi punti: sono i punti focali che permettono di definire con chiarezza quale obiettivo professionale posso e voglio perseguire, nonché che voglio dichiarare sul mio profilo LinkedIn.

Ad esempio, pensiamo alla sezione del profilo LinkedIn “Informazioni”: contrariamente al credo comune, non è necessario inserire il curriculum o una sua sintesi. E allora cosa è meglio scrivere? Raccontare in modo chiaro il mio obiettivo professionale e in che modo intendo raggiungerlo portando le mie esperienze e competenze a sostegno di ciò che dico. La prima parte del canvas ci supporta proprio in questo.

Sul lato sinistro troviamo, invece, i riquadri relativi al posizionamento, i concorrenti e il pubblico: tre elementi centrali per comprendere verso chi declinare il mio valore e in che modo farlo. Definendo il mio posizionamento rispetto a uno definito target di riferimento e confrontandomi anche con i miei competitor, posso infatti identificare la strategia comunicativa migliore per prendere contatto e allargare la mia rete professionale in modo funzionale e strategico.

Infine, nella parte bassa del canvas troviamo i riquadri relativi agli investimenti e ai risultati. È chiaro: se voglio ottenere un obiettivo, dovrò anche immaginare di colmare dei gap. Si tratta di investire! Come? Per esempio, pensando di ottenere una certificazione o frequentando corsi. Al tempo stesso, perché l’obiettivo sia concreto, è necessario che io definisca a priori il tipo di risultato che mi aspetto di attendere.

Evidentemente, completare tutti i riquadri non solo ci permette di riflettere su noi stessi e le nostre scelte professionali, ma porta a compilare un vero e proprio piano d’azione strategico!
Ed eccoci arrivare alla conclusione di questo articolo. Ricapitoliamo: i canvas sono uno strumento di supporto finalizzato a mappare le nostre riflessioni analizzandole in modo approfondito. Ed è questo l’elemento chiave che ci consente di gettare le basi per una buona strategia di Personal Branding: il punto di partenza è e deve necessariamente essere una riflessione e un’analisi di se stessi e del proprio potenziale. Solo così potremo raccontarci con efficacia al mercato!

In questo senso, il Personal Branding Canvas, o LinkedIn Canvas, ci permette di fare un passaggio in più: identificare con chiarezza le persone alle quali vogliamo rivolgerci e quelle con le quali pensiamo di doverci confrontare nell’ottica di un corretto posizionamento sul mercato.

In altre parole? Oltre a fare chiarezza sul valore personale che siamo in grado di portare all’interno di un’organizzazione, abbiamo anche la possibilità di riflettere e approfondire a quale pubblico parlare e quindi quali temi affrontare.

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CHI L’HA SCRITTO?

Katia D'Amico
Katia D'Amico

Giocatrice di Lego dal 1980, amante di Star Wars e di ogni tipo di prequel e sequel prodotto ad oggi. Incapace di star ferma, curiosa del mondo per scoprire cosa succede di nuovo e per imparare qualcosa. Sbadata e con la testa tra le nuvole, amo inciampare e ridere di me.

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