Employer Branding / Tentacle Magazine

Let's get phygital: il Phygital Work Manifesto

Per cavalcare la rivoluzione digitale che ha investito il mondo del lavoro, il capitolo italiano dell'IAA ha dato vita al primo Phygital Work Manifesto.

DI Andrea Cioffi / giugno 2024

Il lavoro è un'esperienza di consumo (del tempo che abbiamo a disposizione) e probabilmente è una delle più significative della vita, dato che la Repubblica Italiana è fondata proprio su questo principio. Ma in un momento caratterizzato da forte incertezza, cosa possiamo fare per rendere il lavoro - e l’impresa intesa come datore di lavoro - un’esperienza attrattiva per le generazioni native digitali?

Come possiamo agire, quali cambiamenti possiamo accogliere, quale direzione dobbiamo prendere per far sì che un’organizzazione sia percepita come un “great place to work”?

1. La Phygital Work Revolution e il mutamento organizzativo dei contesti di lavoro

La vita stessa è cambiamento, e in mezzo a questo continuo mutare ci sono alcune rivoluzioni che non possiamo ignorare. Guardiamo a ciò che sta accadendo al mondo del lavoro. In un momento di forte crisi, puntare sull’employer branding (la capacità di generare un contesto attrattivo per i candidati in cerca di lavoro) e sull’employee advocacy (il potenziale comunicativo positivo generato dai propri collaboratori) sono due elementi fondamentali per attrarre e mantenere i talenti in impresa.
La trasformazione digitale la stiamo vivendo sulla nostra pelle: non è più un’opzione per le imprese, ma una sfida da vincere per competere nei mercati e per essere attrattivi, specialmente nei confronti delle nuove generazioni.
Per questa ragione, il capitolo italiano dell’IAA - International Advertising Association - ha deciso di creare il primo Phygital Work Manifesto: un documento ispirazionale scritto in collaborazione con quasi 30 manager delle risorse umane, del marketing e della comunicazione per guidare la trasformazione digitale dei contesti lavorativi.

La redazione del manifesto è partita dalla presa di consapevolezza che oggi - e ancor più in un contesto caotico come l’attuale - servono nuovi principi guida per affrontare le sfide del cambiamento che ci attendono nel next normal che verrà.
Trasformazione digitale non è sinonimo di online, ma piuttosto di interoperabilità tra la dimensione online e offline di un contesto produttivo o di consumo.
Così come gli e-commerce non potranno sostituire i retail fisici che sapranno evolversi, anche gli ambienti lavorativi dovranno capire come armonizzare comportamenti umani sempre meno vincolati da una visione tradizionale del tempo e dello spazio.

2. Il Phygital Work Manifesto: una base ispirazionale verso un futuro lavorativo migliore

Le tecnologie digitali hanno profondamente modificato aspetti importanti della vita delle persone, come trovare un’amicizia, una relazione sentimentale e anche un lavoro. La sfida per le imprese sarà integrare i nuovi stili di vita delle persone - soprattutto quelli delle nuove generazioni - all’interno di una gestione manageriale aperta al cambiamento.
Il Phygital Work Manifesto vuole essere di supporto in questo percorso evolutivo.
Si tratta di un progetto ambizioso poiché per le nuove generazioni native digitali il cambiamento è ancora più profondo: le loro abitudini, le loro priorità e i loro obiettivi sono nuovi e diversi da quelli a cui eravamo abituati. Questi cambiamenti si riflettono inevitabilmente all’interno dei contesti lavorativi. Oggi, inoltre, gli ambienti di lavoro osservano la compresenza di tre generazioni differenti: baby boomers, generazione X e millennials (Y), mentre la generazione Z entrerà presto nel mercato del lavoro. È ancora troppo presto per la generazione Alfa, i nati dopo il 2010, ma a breve arriveranno anche loro.

Risulta dunque necessario avere una nuova base di ispirazione per affrontare la trasformazione dei modelli di organizzazione del lavoro, più trasparenti e condivisi, in un contesto economico e sociale nel quale lo spazio e il tempo assumono un nuovo significato:
Le imprese che adotteranno i principi del Phygital Work Manifesto avranno una bussola da seguire per lo sviluppo di programmi attuativi finalizzati a creare ambienti di lavoro più attrattivi.
La redazione del Manifesto è un contributo verso un futuro lavorativo migliore, nella speranza che possa servire da veicolo per coinvolgere le imprese in un dialogo sull’importanza del benessere dei collaboratori in un contesto lavorativo che sta cambiando.

Tentacle Magazine: orientarsi nell'oceano digitale

Tentacle Magazine è il nuovo prodotto editoriale di DD ideato in una logica omnicanale per stimolare riflessioni strutturate su come affrontare le sfide indotte dal cambiamento imposto dalla trasformazione digitale, in una prospettiva di globalizzazione che tenga conto degli stimoli e degli impatti da questa derivanti.

Gli articoli proposti coniugano il rigore del metodo con un taglio editoriale fresco, ma sempre incline a mettere in evidenza le implicazioni manageriali che possono essere desunte dai temi trattati.

Il primo numero nasce nel pieno della seconda ondata del coronavirus e non può non tenerne conto. Non mancheranno riflessioni sul settore sanitario e sui trend digitali che ci attendono per il prossimo anno. Guardiamo avanti.

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Andrea Cioffi
Andrea Cioffi

Dottore di ricerca specializzato nei sistemi di misurazione delle performance, in qualità di fondatore e amministratore delegato di DD declina queste competenze in ambito digitale, per sviluppare soluzioni operative finalizzate a supportare le imprese a essere efficacemente presenti nei canali digitali. L’esperienza maturata in ambito digitale ha favorito la creazione di Ihealthyou, startup tecnologica innovativa, specializzata nell’indirizzare persone in cerca di cura verso le strutture più adatte in tutta Europa. È docente di Programmazione e Controllo e di Digital Communication Management presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. L’esperienza nella didattica ha portato a creare Enjoy Your Learning, un’associazione no profit nata con lo scopo di sperimentare innovazioni didattiche sostenibili. Partecipa ad altre associazioni no-profit di prestigio, come l’International Advertising Association di cui è vicepresidente. Insegna in master universitari ed è autore di diverse pubblicazioni su tematiche manageriali.

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