Digital Strategy / Intelligenza Artificiale

Intelligenza artificiale: i pro e contro

L'utilizzo di un sistema di AI generativa presenta dei pro e contro. Può aiutare le persone nel proprio lavoro ma ci sono alcuni rischi da considerare.

DI Redazione / novembre 2024

Facendo un giro sul web è sempre più frequente imbattersi in immagini, video o testi creati da un software di intelligenza artificiale generativa (GenAI). Diverse imprese ad oggi hanno integrato nei propri sistemi di lavoro strumenti di intelligenza artificiale, ma il tema è ancora divisivo. L’intelligenza artificiale potrà fornire opportunità in termini di crescita e innovazione e saprà apportare benefici tangibili alle imprese? L’uso di un sistema di intelligenza artificiale generativa potrà facilitare i professionisti o ne minaccerà l’operato? Questi sono i quesiti che spesso ci si pone. Le preoccupazioni riguardano, soprattutto, le cosiddette professioni creative: ci si chiede se l’intelligenza artificiale generativa sarà in grado di rimpiazzare l’operato dei professionisti del settore o se in futuro saranno ancora premiate le capacità tipiche del mondo umanistico quali la creatività e la criticità di pensiero. L'AI presenta vantaggi e criticità, valutarli attentamente è importante per utilizzarla in maniera consapevole.

Per quanto riguarda la percezione della GenAi, Deloitte ha analizzato la situazione. L’ultimo report dimostra un entusiasmo crescente, secondo il 67% degli intervistati la propria azienda sta aumentando gli investimenti in materia di GenAI. I tre principali ostacoli all'implementazione della GenAI riguardano, invece, la gestione del rischio: le preoccupazioni per la conformità normativa (36%), la difficoltà di gestione dei rischi (30%) e la mancanza di un modello di governance (29%).

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1. Intelligenza artificiale: i vantaggi 

È innegabile che l’adozione di sistemi che sfruttano l'IA porti ad alcuni vantaggi, soprattutto in termini di tempo. L’intelligenza artificiale generativa è molto utile nell’esecuzione di compiti ripetitivi, ad esempio per creare immagini in varianti che si differenziano per colori. Questa attività è molto utile se dovessimo, per esempio, immaginare di dover realizzare un catalogo di abbigliamento. Al posto di organizzare uno shooting fotografico, operazione che richiederebbe molte ore, grazie all’intelligenza artificiale generativa in pochi minuti avremo a disposizione le immagini di tutti i modelli pronte per essere impaginate. Non solo compiti ripetitivi: come riportato da Bocconi, recenti test dimostrano che possono generare un numero di idee pari a quello di designer esperti

Anche in ambito di copywriting l’intelligenza artificiale può essere d'aiuto: grazie ai "grandi modelli linguistici" (LLM) è molto efficace se si tratta di riassumere testi già scritti o rispondere ad alcune domande, nonché per creare testi "generici", di carattere informazionale. 

O ancora, molte realtà utilizzano sistemi con IA per automatizzare l'assistenza clienti e aiutare il personale a trovare più velocemente le informazioni. Insomma, l’intelligenza artificiale di tipo generativo si rivela uno strumento utile per risparmiare tempo e costi destinati all’esecuzione di determinati compiti.

Intelligenza artificiale

2. Intelligenza artificiale: gli svantaggi

Affidarsi a sistemi che utilizzano l'intelligenza artificiale può rendere più semplici alcuni compiti, come abbiamo visto; tuttavia, bisogna valutare attentamente i rischi e gli svantaggi connessi. Bisogna ricordare che un sistema di intelligenza artificiale non possiede le stesse  caratteristiche dell’intelletto umano come la creatività, il pensiero critico e la capacità mettere in collegamento diversi ambiti disciplinari. Prendendo in considerazione alcuni testi prodotti dall’intelligenza artificiale, emergono alcuni elementi su cui riflettere. Spesso i testi contengono le cosiddette “allucinazioni”: le frasi generate dall'AI, pur essendo impeccabili dal punto di vista grammaticale, in alcuni casi possono avere poco senso compiuto, risultare fuori contesto o essere addirittura molto imprecise, se non proprio sbagliate. Accade anche agli esseri umani di sbagliare, ma di solito una persona che scrive un articolo ha una buona conoscenza del tema di cui sta scrivendo ed è difficile che dia informazioni totalmente fuori luogo.

I testi generati dall’intelligenza artificiale, inoltre, presentano una limitata varietà lessicale. Utilizzando sempre gli stessi vocaboli il testo può risultare fluido, ma freddo, quasi burocratico, senz'anima.

E ancora, per quanto riguarda la generazione di immagini, esistono pericoli legati alla possibilità di creare facilmente immagini realistiche e usarle per scopi turpi: parliamo dei  cosiddetti deep fake, foto o video creati ad arte che mostrano episodi mai avvenuti nella realtà, al solo scopo di gettare fango su chi è ripreso nei video o generare disinformazione.  

3. Focus: intelligenza artificiale e copyright

Immagini e testi sono opere dell’intelletto umano e in quanto tali sono disciplinate, per quanto concerne lo Stato italiano, dalle norme sul diritto d’autore (legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modifiche), che tutela i diritti morali della personalità dell’autore e i diritti patrimoniali esclusivi di utilizzazione economica dell’opera.

I diritti morali sono inalienabili, i diritti economici sono invece cedibili a terzi. Il diritto d’autore sorge nel momento della creazione dell’opera e questo lo differenzia dal copyright tipico dei sistemi del Common Law, che accentuano maggiormente l’aspetto commerciale. Pertanto, il diritto d’autore tutela l’autore stesso dal momento della creazione dell’opera mentre il copyright ne tutela i diritti economici e commerciali che possono derivare dall’utilizzo delle opere.

In materia di copyright e intelligenza artificiale c’è un dibattito acceso. Per generare immagini e testi l’intelligenza artificiale deve memorizzare opere e documenti già esistenti. Grazie alla tecnica dello scraping, gli algoritmi passano in rassegna i contenuti di siti e banche dati presenti in rete. La maggior parte di queste opere è appunto protetta da copyright o tutelata dal diritto d’autore, pertanto, per generare un’opera derivata è necessaria un’autorizzazione. Allo stesso modo, nella maggior parte degli ordinamenti è previsto un divieto di sfruttamento dell’immagine e della voce della persona a fini commerciali senza il suo consenso.

Si sono già creati diversi casi giudiziari. Ad esempio, il New York Times ha iniziato un contenzioso legale contro Open AI e Microsoft per via dell’utilizzo delle proprie pubblicazioni senza autorizzazione, così come Getty Images. Una vera e propria normativa in materia di copyright ed intelligenza artificiale non esiste, ma alcune realtà hanno adottato delle misure preventive.

Il caso ad oggi più celebre è quello della casa editrice Penguin Random House. L’editore anglo americano ha deciso di inserire all’interno delle proprie opere una clausola che ne vieta l’utilizzo per addestrare i motori generativi dell’AI. Al contrario, altre case editrici, soprattutto di carattere accademico come Wiley, Oxford University Press e Taylor & Francis, hanno stipulato accordi di training per l'AI. La situazione è ancora in evoluzione, delle vere e proprie leggi non sono ancora state emanate e le posizioni adottate non sono uniformi. Ciò che è importante ricordare è di utilizzare con attenzione i prodotti e gli strumenti di AI. Pertanto, è essenziale analizzare le condizioni contrattuali con il fornitore dei servizi di AI per comprendere i limiti della sua responsabilità. In questo modo si eviterà di utilizzare testi e immagini in maniera impropria.

GenAi

In conclusione, l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale per la creazione di immagini o testi non è sconsigliata: in alcuni casi potrebbe aiutarci a risparmiare del tempo che potremmo dedicare ad altre attività. Dovremmo, però, approcciarci in maniera critica ai documenti prodotti; essi dovrebbero sempre subire un nostro controllo al fine di individuare i possibili errori legati all’inesattezza delle informazioni riportate. Infatti, l’operato dell’intelligenza artificiale ad oggi non può prescindere dell’intervento umano, è necessario configurare i giusti input e analizzare i risultati in modo critico.

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Redazione
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Nella redazione di Dici Davvero?! ci sono persone che non amano mettersi in mostra: scrivono come ghostwriter e si impegnano al massimo per offrirti contenuti di qualità, pur scegliendo di restare dietro le quinte.

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