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Employer Branding

Tempo o denaro? Nuovo equilibrio tra lavoro, benessere e flessibilità

Il valore del tempo libero cresce: sempre più persone preferiscono sacrificare il guadagno per vivere meglio e ridurre stress e burnout.

DI Gloria Bacciu / giugno 2025

Tempo o denaro? Nuovo equilibrio tra lavoro, benessere e flessibilità
10:08

Sareste disposti a rinunciare a un salario più alto pur di avere più tempo libero?
Se la risposta è sì, siete in buona compagnia: secondo il Workmonitor Pulse di Randstad, il 59% dei lavoratori a livello globale afferma che avere il controllo sui propri orari è più importante di guadagnare di più.

Questo trend attraversa tutte le generazioni, ma sono soprattutto i più giovani a renderlo realtà. La Gen Z è infatti la generazione più propensa a rinunciare a una parte della retribuzione in cambio di una maggiore flessibilità: il 49% si dichiara disposto a farlo, rispetto al 27% dei Baby Boomer.
Un dato che segnala un cambiamento profondo nelle priorità lavorative: non si cerca più solo stabilità economica, ma anche equilibrio, autonomia e benessere sul posto di lavoro.

In un mondo del lavoro sempre più fluido, il tempo diventa una risorsa preziosa quanto — se non più — del denaro.

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CHE ASPETTI?

1. Come sta cambiando il concetto di lavoro

Cosa è cambiato rispetto al passato?
La celebre frase “Il lavoro nobilita l’uomo” sembra aver perso parte del suo valore. A differenza delle generazioni precedenti, molti ragazzi della Gen Z non vedono più nel fare carriera in azienda l’obiettivo principale della loro vita lavorativa.

Questo cambiamento nasce anche da un’esperienza vissuta in prima persona o osservata da vicino: molti giovani hanno visto i loro genitori andare in burnout, schiacciati da richieste sempre più pressanti e ritmi lavorativi estenuanti. Hanno assistito a turni lunghi, straordinari continui e sacrifici personali, spesso senza una vera soddisfazione, per poi vederli, magari intorno ai cinquant’anni, perdere il lavoro a causa di esuberi o di delocalizzazioni produttive.

Questa realtà ha alimentato un senso di sfiducia verso il modello tradizionale di carriera, spingendo le nuove generazioni a dare maggior valore all’equilibrio tra vita privata e professionale, alla flessibilità e al benessere personale. Non si tratta più solo di raggiungere un ruolo o uno stipendio più alto, ma di costruire un percorso che sia sostenibile e significativo nel lungo termine.

A livello globale, emerge un trend sempre più chiaro: il 60% preferirebbe scegliere un ruolo lavorativo meno stressante, anche a fronte di un salario più contenuto, mentre il 40% ha già concretamente adottato questa scelta nella propria carriera. 

Analizzando i diversi modelli di lavoro — dal tradizionale completamente in sede, all’ibrido, fino al full remote — sono i lavoratori da remoto a guidare con forza questa tendenza, con il 67% che privilegia un minore carico di stress rispetto a un incremento economico

In particolare, la Polonia registra una quota significativa di lavoratori (46%) che ha accettato una retribuzione inferiore pur di alleggerire il proprio carico di stress. L’Italia, al contrario, presenta la percentuale più bassa di rispondenti che ha adottato questo compromesso (34%), indicando un diverso approccio culturale o condizioni di mercato differenti.

2. Il valore del riposo per la produttività e la salute mentale

Ma cosa significa davvero “riposare” e perché è così fondamentale dedicargli il giusto spazio nella nostra vita quotidiana?

Riposare non è semplicemente fermarsi o dormire: rappresenta un processo essenziale di recupero sia fisico che mentale. È il momento in cui il nostro corpo e la nostra mente si concedono una pausa preziosa, necessaria per rilassarsi, rigenerarsi e ristabilire le energie necessarie per affrontare nuove sfide. Attraverso il riposo, il corpo attiva meccanismi vitali di guarigione e rigenerazione cellulare, consentendo ai tessuti di ripararsi e al sistema immunitario di rafforzarsi. Inoltre, il riposo permette al cervello di consolidare le informazioni acquisite, favorendo la memoria e il processo decisionale.

Il benessere psicologico, in particolare, è strettamente legato a un riposo adeguato. Senza momenti di pausa e recupero, lo stress accumulato può diventare cronico, compromettendo la nostra capacità di concentrazione, la lucidità mentale e la resilienza emotiva. La mancanza di un riposo sufficiente si traduce spesso in affaticamento persistente, irritabilità, difficoltà a prendere decisioni efficaci e un aumento del rischio di sviluppare disturbi fisici e mentali, quali ansia, depressione e malattie cardiovascolari.

D’altro canto, chi riesce a dedicare tempo e attenzione al riposo quotidiano sperimenta benefici tangibili: una maggiore efficienza nelle attività lavorative, una concentrazione più elevata, una migliore gestione dello stress e una maggiore capacità di affrontare problemi complessi con calma e creatività.

Il riposo, dunque, non è un lusso ma una necessità imprescindibile per mantenere un equilibrio sano tra la vita professionale e quella personale. Le organizzazioni e le società che riconoscono questo principio e che incoraggiano ambienti di lavoro e stili di vita che valorizzano il recupero attivo contribuiscono a costruire comunità più sane, persone più felici e, di conseguenza, sistemi più produttivi e sostenibili.

3. Disconnessione digitale: come la tecnologia influisce sul work-life balance

Anche le nuove tecnologie, nonostante i molti vantaggi che offrono, presentano numerosi svantaggi che incidono profondamente sulla qualità del nostro tempo libero e sulla capacità di riposo. La connettività continua e l’uso costante di smartphone e dispositivi digitali hanno infatti contribuito a dissolvere il confine tra lavoro e vita privata, rendendo difficile per molte persone disconnettersi completamente dal lavoro.

Uno degli aspetti più critici è la reperibilità costante: essere sempre raggiungibili significa spesso ricevere email, messaggi o chiamate anche fuori dall’orario lavorativo, durante le sere, i weekend e persino le ferie. Questa situazione genera un’interruzione continua del tempo libero, che non permette di dedicarsi al rilassamento o alle attività personali senza la pressione delle responsabilità lavorative.

Inoltre, la sovraesposizione agli schermi digitali, soprattutto in momenti dedicati al riposo, può influire negativamente sulla qualità del sonno. La luce blu emessa dai dispositivi infatti interferisce con i ritmi circadiani e la produzione di melatonina, compromettendo il sonno profondo e rigenerante. Un sonno disturbato o insufficiente provoca difficoltà di concentrazione, irritabilità e un peggioramento complessivo delle performance cognitive.

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4. Il ruolo delle aziende nel promuovere il benessere dei dipendenti

In che modo le organizzazioni possono tutelare il benessere dei propri collaboratori, prevenendo fenomeni come stress cronico, burnout e l’invasione della sfera privata da parte del lavoro?
La chiave sta nell’adozione di strategie mirate che favoriscano un equilibrio sostenibile tra vita professionale e personale. 

Ecco alcune misure concrete che possono fare la differenza:

1. Flessibilità lavorativa: autonomia e fiducia

Offrire opzioni come orari flessibili, lavoro da remoto o modelli ibridi permette ai dipendenti di gestire meglio le proprie esigenze personali e professionali. La flessibilità contribuisce a ridurre lo stress e aumenta il senso di fiducia e soddisfazione.

2. Valorizzare il diritto al riposo

Promuovere un utilizzo consapevole e regolare delle ferie è fondamentale per prevenire il sovraccarico mentale e favorire il benessere. Alcune aziende, ad esempio, promuovono iniziative come il “Summer Leave”, incoraggiando pause estive prolungate per ricaricare le energie e mantenere alta la produttività sul lungo periodo.

3. Politiche di disconnessione

Stabilire regole chiare che limitino le comunicazioni fuori orario consente di tutelare la sfera privata dei dipendenti, prevenendo il rischio di iper-connessione e promuovendo una reale separazione tra lavoro e tempo libero.

4. Programmi di benessere psicofisico

Investire in iniziative legate al benessere — come abbonamenti a palestre, sessioni di mindfulness o supporto psicologico — è un segnale concreto di attenzione verso le persone e contribuisce a creare un clima lavorativo positivo e sostenibile.

5. Formazione dei manager sul benessere

Sensibilizzare i manager su temi come stress e sovraccarico, fornendo strumenti per supportare attivamente i team, è un passaggio chiave. Leader consapevoli possono intercettare segnali di disagio e favorire una cultura aziendale empatica e responsabile.

6. Tecnologie a supporto dell’organizzazione

L’adozione di software per la gestione del tempo, delle attività e delle risorse umane aiuta a pianificare meglio i carichi di lavoro e prevenire situazioni di overload, promuovendo una gestione più equilibrata e sostenibile.

7. Cultura aziendale positiva

Un ambiente inclusivo, aperto al dialogo e attento a contrastare dinamiche tossiche è la base per un clima sereno e produttivo. Promuovere il rispetto, la collaborazione e l’ascolto migliora il benessere collettivo e rafforza il senso di appartenenza.

 

Costruire una cultura aziendale più sana significa investire nella prevenzione, promuovere una comunicazione aperta, offrire supporto psicologico, rivedere i modelli di leadership e rimettere al centro la persona. Si tratta di un percorso che richiede visione, strumenti adeguati e la volontà di abbandonare modelli di performance basati sulla pressione costante, a favore di approcci più sostenibili.

Lavorare bene è possibile solo quando si sta bene. La valorizzazione del tempo personale è parte integrante di una cultura del lavoro sostenibile e il benessere mentale non è un benefit: è un diritto, un investimento e una leva strategica per il futuro delle organizzazioni

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CHI L’HA SCRITTO?

Gloria Bacciu
Gloria Bacciu

Quando le chiedevano "cosa vuoi fare da grande?", la sua risposta è stata sempre "soltanto una cosa è limitante", e così ogni giorno improvvisa. Eterna indecisa? No, è solo della bilancia. Amante del bello, della lettura e dell'arte in ogni sua forma.

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