Come pianificare un'ottima employee experience
Impostare un'employee experience di valore è un elemento chiave per attrarre nuove persone e trattenere quelle in impresa. Ecco qualche consiglio utile.
DI Redazione / ottobre 2024
Un datore di lavoro che mira a diventare un top employer dovrebbe pianificare un'employee experience (EX) capace di mettere al centro le persone. Parliamo dell'esperienza di lavoro dei propri collaboratori, e questo è un elemento chiave per attrarre nuovi candidati in impresa ma soprattutto trattenere i presenti.
Non si tratta solo della gestione del personale: l'employee experience rappresenta la vera e propria esperienza di una persona come professionista - e non solo - all'interno di un contesto lavorativo.
Scopriamo insieme cos'è allora l'employee experience, come impostarla in modo ottimale e monitorare i risultati.
1. Cos'è l'employee experience e le principali fasi
Prima di esplorare quali elementi concorrono a creare un'ottimale employee experience (EX) fermiamoci ancora un attimo per capire cosa si intende con questo termine. Una delle definizioni è la seguente, di Great Place to Work - realtà che monitora e valuta diversi temi legati all'employer branding delle imprese.
“Employee experience is essentially how your employees experience the company, from relationships with their manager, to work accomplishments, to the technology they need to do their job successfully.”
— Great Place To Work
In particolare, l'employee experience si fonda su alcune macro fasi. Dalla prospettiva di un datore di lavoro:
- Employer branding
- Recruiting
- Onboarding
- Employee engagement e retention
- Conclusione del rapporto lavorativo
L'employee experience quindi mette al centro le persone considerando non solo i vari passaggi burocratici che sanciscono il rapporto lavorativo, ma molto di più: le relazioni professionali e informali, il rapporto con lo spazio di lavoro, il coinvolgimento dei dipendenti. Insomma tutto ciò che riguarda l'esperienza lavorativa. In un mondo in cui il marketing esperienziale, che crea momenti memorabili e condivisibili, si coniuga con fenomeni come la Great Resignation e il Quiet Quitting, impostare un'ottimale EX diventa fondamentale.
Come farlo? Continua a leggere!
2. Come creare una buona employee experience
Secondo l'esperto Jacob Morgan nell'articolo "The Employee Experience Equation", l'employee experience è l'esito dalla somma di 3 variabili.
- Cultura, ovvero l'insieme di valori, missione e rituali quotidiani. Si tratta delle emozioni che si provano svolgendo il proprio lavoro e l'umore che l'ambiente di lavoro stimola.
- Tecnologia, si tratta degli strumenti, hardware e software, usati per svolgere il proprio lavoro.
- Spazio fisico, ovvero tutti i supporti fisici del contesto lavorativo. Ne sono inclusi i poster alla parete, gli oggetti sulla scrivania ma anche la planimetria degli spazi, le sale messe a disposizione.
Come fare a modellare un'employee experience ottimale per il proprio contesto lavorativo mettendo le persone al centro?
In primo luogo, è fondamentale riuscire ad ascoltare le proprie persone, capire cosa stimola il loro coinvolgimento, le loro sfide, i paintpoint quotidiani. Raccogliendo regolarmente il loro feedback è possibile calibrare un'esperienza lavorativa di successo. Allo stesso tempo, celebrare i momenti di successo consente di creare un ambiente di lavoro all'insegna del riconoscimento, dove gli sforzi sono apprezzati e dove si può contare sul supporto recriproco.
Bisogna poi cercare di diffondere all'interno dell'impresa la missione aziendale, così che tutti abbiano un obiettivo comune in cui credere (davvero) e da raggiungere come squadra. La collaborazione e il lavoro di squadra giocano un ruolo chiave perchè aiutano a creare unione tra le persone migliorando la loro esperienza.
Come monitorare tutto ciò? Lo scopriremo nel prossimo paragrafo.
3. Monitoraggio dell'employee experience
Esistono diverse soluzioni per monitorare l'employee experience. Di seguito ripercorriamo le principali.
- Sondaggi per i dipendenti: sono tra i mezzi più diffusi per avere feedback su larga scala di gran parte della popolazione aziendale.
- Strumenti per il listening: grazie alle funzionalità dell'intelligenza artificiale è possibile monitorare in tempo reale l'engagement delle persone ad esempio osservando i commenti online, analizzando le chiamate del customer service e i sondaggi nelle varie applicazioni, nonchè il sentiment sui social media.
- Ottimizzazione del processo di onboarding: il processo di inserimento è essenziale per stimolare fin da subito il coinvolgimento delle persone in impresa.
- Analisi predittive: consentono di analizzare il sentiment e gli argomenti trattati.
- Analisi dei colloqui in uscita: aiutano a comprendere le motivazioni che hanno spinto una persona a lasciare il proprio posto di lavoro.
L'employee experience è oggi un tema da presidiare: lavorando sulle variabili chiave è possibile rendere l'esperienza lavorativa delle proprie persone degna di essere vissuta.
CHI L’HA SCRITTO?
Nella redazione di Dici Davvero?! ci sono persone che non amano mettersi in mostra: scrivono come ghostwriter e si impegnano al massimo per offrirti contenuti di qualità, pur scegliendo di restare dietro le quinte.