Innovazione digitale

Sanità digitale, l'intelligenza artificiale al servizio della salute

Qual è il ruolo dell’intelligenza artificiale in Sanità? Quali sono le applicazioni attuali e future? Quali invece le sfide del mercato?

DI Redazione / giugno 2024

Una futura rivoluzione in campo medico è dettata dall’intelligenza artificiale, che sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nel migliorare le diagnosi, se non addirittura anticiparle, e nel curare i pazienti in modo più rapido, mirato ed efficace.

L’intelligenza artificiale rimane però uno strumento: necessita quindi di essere integrata con figure ad alta expertise sanitaria capaci di governare le nuove tecnologie e, cosa più importante, di metterle al servizio della persona, secondo una visione etica ed “umana”.

Scopriamo insieme il ruolo dell’IA nel panorama della salute, entrando nel dettaglio delle applicazioni attuali e future ad opera dei big player del mercato, ma in particolare delle nuove sfide ed ostacoli lanciati dall’intelligenza artificiale.

1 Intelligenza artificiale al servizio della Sanità, un mercato in crescita

Marketing, Internet of things, finanza, pubblica sicurezza, logistica e distribuzione: i settori e gli ambiti di applicazione dell’intelligenza artificiale sono i più disparati e – non a caso – il suo tasso di diffusione è in continuo aumento a livello globale.

L’intelligenza artificiale, conosciuta anche come AI (Artificial Intelligence), non poteva che fare la sua comparsa anche nel panorama Healthcare: è il settore sanitario a rappresentare uno dei principali mercati di investimento potenziale dell’AI, che nel 2020 è stato valutato per 8,2 miliardi di dollari e che nel 2030 si crede raggiungerà i 200 miliardi.

Ma facciamo un piccolo passo indietro: che cos’è l’intelligenza artificiale? Per quanto si tratti di una tecnologia complessa, il concetto chiave dell’AI è molto semplice: progettare delle macchine capaci di apprendere ed adattarsi in modo autonomo, prendendo ispirazione dall’intelligenza umana. Machine learning, reti neurali e robotica sono parti diverse ma integranti di un unico grande ecosistema, costituito dall’AI: alla base di tutto c’è l’algoritmo, cellula primaria di questo complesso organismo di sfide tecnologiche.

Non stupisce che delle tecnologie con un potenziale così ampio abbiano ben presto fatto il loro ingresso nel mondo sanitario: l’intelligenza artificiale sta infatti diventando un cruciale supporto per migliorare il giudizio e il lavoro dei professionisti della salute. Quali sono quindi le applicazioni in cui l’AI è già una realtà e quali i suoi possibili sviluppi nel futuro dell’Healthcare? Vediamole insieme.

2 Le applicazioni AI nel settore sanitario: campi e sviluppi futuri

L’intelligenza artificiale vede la sua applicazione nella Sanità odierna in 3 principali campi: software, hardware e servizi. Queste tecnologie, anche se molto diverse tra loro, trovano spazio in settori applicativi che sono già ad oggi incredibilmente fertili, tra cui:

  • lo sviluppo di nuovi farmaci e vaccini
  • la diagnostica
  • la riabilitazione
  • la telemedicina
  • la chirurgia robotica.

Date le insite capacità analitiche, l’intelligenza artificiale è impiegata per esami radiologici e non, elaborando migliaia di dati – anche in forma di immagine, come radiografie, colonscopie, TAC cerebrali – così da fornire diagnosi più accurate.

Tra i titani nello sviluppo di AI per il panorama Healthcare, non poteva mancare Google che ha di recente annunciato il lancio di Dermatology Assist: si tratta di uno strumento di diagnosi basato sull’intelligenza artificiale che riconosce 288 patologie della pelle, capelli e unghie attraverso un’unica foto del paziente, caricata su un’apposita app.

Addestrata anche per l’individuazione di anomalie, l'intelligenza artificiale – sviluppata dal Moorfields Eye Hospital di Londra in collaborazione con il centro di ricerca DeepMind di Google – è capace di diagnosticare patologie oculistiche, analizzando immagini ottenute dalla tomografia ottica: anche in questo caso, l’algoritmo non si sostituisce alla valutazione medica ma fornisce allo specialista informazioni cruciali per elaborare diagnosi puntuali.

Ad entusiasmare ricercatori e aziende di settore sono in particolare i futuri sviluppi di queste tecnologie: sono ad oggi attivi studi relativi all’applicazione dell’AI nell’ambito delle malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer, o lo sviluppo di algoritmi per individuare il cancro in stadi preliminari – come DELFI, progetto coordinato da Johns Hopkins Kimmel Cancer Center, per la diagnosi del tumore ai polmoni.

Oltre ai contributi puramente medici, l’AI è inoltre in grado di migliorare la comunicazione e lo scambio di informazioni tra strutture, o anche tra medico e paziente, aumentando consapevolezza e controllo sui temi legati alla salute, con modalità e strumenti mai visti in precedenza. 

3 Le sfide dell'intelligenza artificiale: tra etica e sicurezza in Sanità

Lo sviluppo così prolifico dell’intelligenza artificiale nel panorama Healthcare è legato ad un elemento cruciale: l’aumento significativo dei dati. Sono infatti le informazioni ad alimentare i sistemi di analisi da cui gli strumenti di machine learning attingono per apprendere e migliorarsi.

I dati sono quindi la chiave per la progettazione di AI avanzate, ma allo stesso tempo ne rappresentano una delle principali sfide: le informazioni sanitarie sono altamente sensibili sia da raccogliere che da gestire. Questa complessità comporta una serie di difficoltà nel reperire e salvaguardare i dati sanitari ed evitare possibili abusi e usi impropri da parte di soggetti terzi.

Un altro importante ostacolo nell’evoluzione dell’AI in Sanità è l’etica e la tutela dei diritti umani. Come tutte le tecnologie anche l’intelligenza artificiale è soggetta ad errori: i più preoccupanti sono i bias cognitivi. Che cosa sono con esattezza? In generale, un bias è un errore di giudizio o di interpretazione, che può portare ad una valutazione errata o poco oggettiva. È una forma di distorsione cognitiva causata dal pregiudizio, che nel caso degli algoritmi è dovuta ad assunzioni errate nel processo di apprendimento automatico.

Fornire all’AI dati parziali, riferiti ad esempio solo ad una fascia di popolazione, non tenendo conto di possibili minoranze di genere o etnia, può portare la tecnologia ad un’elaborazione scorretta delle informazioni con impatti negativi sulla salute dei soggetti interessati.

Garantire l’autonomia umana e l’equità e l'inclusività dei sistemi di analisi è infatti una priorità d’azione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha sottolineato in un report dedicato il suo impegno nel tutelare l’etica dell’intelligenza artificiale nel settore Healthcare, così da poterne incoraggiare un uso e un accesso più imparziale ed umano.

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