Employer Branding

Employer branding a Natale: cinque attività oltre al solito panettone

Scopri come rafforzare il tuo employer branding durante il periodo natalizio, con cinque attività per coinvolgere e ispirare tutta l'azienda (e non solo).

DI Francesca Fantini / dicembre 2024

Employer branding a Natale: cinque attività oltre al solito panettone
5:45

 

Il periodo festivo ci vede sostanzialmente divisi in due schieramenti: chi prepara l’albero di Natale il 2 novembre, e chi attiva la modalità Grinch manifestando la propria insofferenza verso il mondo.
Chi sta scrivendo ha passato entrambe le fasi: da holiday enthusiast a Mr. Scrooge nel giro di pochi anni.

A prescindere dalle inclinazioni personali, è però vero che il periodo festivo è un’occasione particolare per rafforzare il proprio employer branding, ovvero quel mix di valori, cultura aziendale e reputazione che fa dire alle persone “voglio lavorare proprio lì”.
Non è solo questione di apparenza, ma di autenticità e coerenza. I dipendenti e i potenziali candidati si aspettano un approccio umano, empatico e – perché no – creativo, sempre. E durante le feste le organizzazioni hanno qualche cartuccia in più per fare centro. Ma come? Ecco cinque consigli per lasciare un segno indelebile durante il periodo natalizio.

Una breve guida per iniziare con l'employer branding.

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1. Non sottovalutare la potenza dell’ispirazione

La conosciamo tutti, la forza dell’ispirazione. Una sensazione potente, che può trasformare la percezione del lavoro, rinnovare l’energia e rafforzare i legami in azienda.
Organizza un meeting in cui le tue persone possono incontrare una figura ispiratrice – che sia un leader aziendale, un esperto di settore o una voce esterna con una storia importante.
Un incontro di questo tipo è un vero e proprio regalo di Natale: un’occasione per condividere idee, riflettere su nuove prospettive e accendere una motivazione profonda.
Un discorso emozionante o una storia ben raccontata può risvegliare ambizioni assopite, spingendo le persone a superare i propri limiti e a connettersi con la visione aziendale in modo autentico. Ispirare significa dare significato, e un incontro di questo tipo può diventare un punto di svolta per il morale e l’engagement del team.

employer branding natalizio

L'art director ha detto che questa sembra una donna sufficientemente ispirata.

2. Appoggia (non la solita) iniziativa sociale o di solidarietà

Il Natale non è solo regali e feste: è anche un momento per fare del bene. Un’azienda con un forte employer branding sa che valori come l’empatia e la solidarietà pesano sulle proprie casse tanto quanto offrire uno stipendio competitivo. Niente socialwashing, greenwashing, rainbowashing o tutti i washing che ti vengono in mente: devi mostrare l’autentico volto della tua impresa.
Organizza una raccolta fondi, coinvolgi i dipendenti in iniziative benefiche o proponi ore di volontariato aziendale per supportare un progetto sociale. Condividi poi queste attività sui tuoi canali di comunicazione, mostrando che il tuo impegno verso la comunità non è solo uno spot, un claim, ma qualcosa che la tua impresa vive con passione. Vero??

3. Abbasso l’inclusione, viva le persone!

Per restare nella rima: è una provocazione. Di inclusione ormai se ne parla tantissimo e, non fraintendere, è una cosa sacrosanta. Tuttavia, come sempre quando si stressa un concetto, quello tende a lacerarsi. È davvero bello che finalmente ci sia più coscienza sulle pratiche per rendere un luogo di lavoro adatto a tutte le persone, di tutti i sessi età culture eccetera. Però, se oggi parli di inclusione “a tutti i costi” rischi di cadere nella trappola della moda, con il rischio che, da fuori, le scelte della tua impresa siano percepite come una forzatura. 
Perché, allora, non organizzare qualcosa che anziché mettere al centro l’inclusione si concentri invece sulle persone?
Esempio: sai benissimo che non tutte le culture festeggiano il Natale. Ma scrivere “buone feste” non basta. Ricordiamoci la stormshit che ha investito la Commissione dell’Unione Europea, per dire. Quindi: perché, anziché limitarti a fare degli auguri generici non organizzi dei momenti di confronto, o dei video in cui persone di diverse nazionalità, etnie e religioni raccontano come vivono loro il periodo festivo? Non necessariamente natalizio: perché non possono condividere una propria usanza, in puro spirito di condivisione? Nel dubbio, sempre meglio mettere al centro le persone e ricordarsi di essere autentici, oltre che rispettosi. 

natale employer branding

Non è un'immagine stock, giuro. Siamo proprio noi di DD.

4. Promuovi il “Calendario dell’Avvento” della cultura aziendale

A Natale non siamo tutti più buoni, ma è vero che questo è un momento propizio per comunicare un certo grado di bontà.
Potresti creare un calendario dell’avvento dedicato alla cultura aziendale: in ognuno dei 24 giorni metti in luce un aspetto della tua cultura aziendale, che sia il nucleo strategico (missione visione valori), le attività di team building, il dietro le quinte aziendale, una playlist dedicata a collaboratrici e collaboratori…Usa i social media per mostrare come la tua azienda celebra lo stare bene insieme

5. Regala un talent program

Lo so, non sto parlando di un “regalino”: i talent program sono attività strutturate che hanno un costo non indifferente, ma anche un ritorno dell’investimento molto “trasversale”. 
L’edutainment aiuta a sviluppare le competenze delle tue persone, e il gioco in contesti di non gioco consente di agevolare il confronto tra colleghi, anche di imprese multinazionali, aumentare il coinvolgimento delle persone, impartire una formazione più efficace, stimolare la creazione di idee innovative e la sana competizione. Se non sai bene di cosa sto parlando, puoi approfondire qui: come fare un Talent Program di successo

In conclusione, il periodo natalizio è perfetto per dare spazio alle storie autentiche, per mettere al centro le persone della tua impresa e la qualità della relazione che le lega al tuo posto di lavoro.
In fondo, non è proprio questo il senso di un buon employer branding?

Daje, se ti ho convinto parliamone in privato!

Un altro clic qui, e possiamo parlarne insieme.

VAIIII

CHI L’HA SCRITTO?

Francesca Fantini
Francesca Fantini

Nata da un felice connubio tra Italia del nord e del sud, possiede il gene prepotente della curiosità. Copywriter di professione, storyteller per vocazione, vegetariana per scelta, nel tempo libero fa esperimenti ai fornelli e acquista più libri di quanti potrà mai leggerne.

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