Formazione

Il coaching agile

La metodologia agile è sempre più presente nelle organizzazioni, per promuoverne i principi e facilitarne i processi esistono delle figure dedicate.

DI Katia D'Amico / agosto 2024

Negli articoli che abbiamo pubblicato sul coaching abbiamo visto che il termine “coach” viene utilizzato in ambiti diversi tra loro che passano dal benessere professionale a quello nello sport o a temi legati alla salute fisica.

Tra i vari utilizzi troviamo quello dell’agile coach, una figura molto interessante per le organizzazioni perché è una figura che può migliorare il mindset delle persone nell’affrontare situazioni in rapida evoluzione.

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1. Che cos'è la metodologia agile

 Nel 2001 viene pubblicato per la prima volta l’Agile Manifesto, un documento all’interno del quale si gettavano le basi per compiere una grande rivoluzione all’interno delle imprese: il passaggio da strutture verticalizzate a matrici di competenza.

"Stiamo scoprendo modi migliori di creare software, sviluppandolo e aiutando gli altri a fare lo stesso. Grazie a questa attività siamo arrivati a considerare importanti:
1. Gli individui e le interazioni più che i processi e gli strumenti
2. Il software funzionante più che la documentazione esaustiva
3. La collaborazione col cliente più che la negoziazione dei contratti
4. Rispondere al cambiamento più che seguire un piano
5. Ovvero, fermo restando il valore delle voci a destra, consideriamo più importanti le voci a sinistra

- Agile Manifesto, 2001.

Agile nel tempo si è trasformato inglobando numerose metodologie e approcci e diventando un vero e proprio mindset; si tratta, infatti, di un modo di leggere la collaborazione tra tutti gli stakeholder che consenta a tutti di essere veloci e tempestivi nell’affrontare i cambi di direzione con i quali il mercato sempre più ci fa confrontare.

Dal sito di Agile School vediamo che agile è una vera e propria filosofia che possiamo definire come:

Agile è la capacità di rispondere in modo rapido anche ad aspetti non pianificati
Si fonda su alcuni principi chiave:
  • Le persone al posto di politiche e procedure;
  • Facilitazione al posto di compiti e controllo;
  • Processo iterativo-incrementale e misurazione dei progressi al posto della predizione;
  • Rispondere al cambiamento al posto di seguire budget e piani.

Oggi è sempre più rilevante saper gestire gli ostacoli in modo veloce e tempestivo, saper mettere il cliente sempre al centro gestendo con la massima efficacia i reclami. Le organizzazioni e i team che lavorano con un mindset agile sono quelli che meglio riescono in queste azioni.

In questi contesti abbiamo uno stile di leadership diffuso: strutture organizzative orientate alla sperimentazione. All’uso di previsioni puntuali si sostituisce un’azione del tipo sense & respond (Sense & Respond, How Successful Organizations Listen to Customers and Create New Products Continuously, from Harvard Business Press, 2016 Jeff Gothelf and Josh Seiden).

Questo significa ricercare soluzioni tempestive che possano essere migliorate in un processo continuo di ricerca e sviluppo, tendenza opposta al perfezionismo statico che impedirebbe di lavorare in contesti dinamici ed evolutivi come quelli caratterizzati dalla trasformazione digitale.

2. Chi è l'agile coach

 Nonostante oggi si parli sempre di più di mindset e filosofia agile, non dobbiamo pensare che si parli di concetti astratti e distanti dalla realtà del business. 

Agire secondo i principi agile significa seguire un metodo preciso e un approccio di revisione continua alle attività che si stanno gestendo. Per questa ragione è fondamentale che ci siano persone con competenze specifiche che possano facilitare i processi e supportare i team nella realizzazione e revisione delle attività.

Questa figura professionale ha competenze molto simili a quelle di un coach “classico”.

Il suo compito infatti consiste nel facilitare, attraverso domande aperte, l’approccio del team ai problemi in essere e, quindi, favorirli nel raggiungimento degli obiettivi fissati. L’agile coach favorisce la formazione di un nuovo mindset per guardare alle situazioni e il suo scopo è quello di rendere ciascuno sempre più autonomo nell’applicazione del metodo.

Ovviamente, questo particolare tipo di coaching, prevede competenze tecniche legate alle metodologie agile.

Un coach agile è in grado di gestire le relazioni individuali e di team attraverso la neutralità, le domande efficaci finalizzate ad individuare obiettivi chiari e condivisibili e, al tempo stesso, è orientato alla metodologia.

Per questo conduce, nel corso del processo di facilitazione, attività di retrospettiva e soprattutto porta valore con la tecnica del Shu-Ha-Ri. La tecnica indica tre fasi di apprendimento:
  • Shu - l’allievo si limita ad imitare quello che gli viene insegnato
  • Ha - l’allievo assimila le tecniche, il perché delle cose e le teorie
  • Ri - l’allievo crea e muove le sue pratiche
In funzione di dove si colloca l’allievo il coach può scegliere l’approccio migliore per facilitare il processo in ottica agile.

L’insieme di queste competenze abilitano il coach nel facilitare davvero i processi accompagnando il team in una vera e propria trasformazione in ottica agile. Questo non avviene nei casi in cui il coach impone il suo punto di vista, sostituisce l’ascolto con soluzioni preconfezionate.

3. In che modo una mentalità agile può favorire la funzione HR

 
Come abbiamo visto la metodologia agile nasce all’interno del mondo IT, il suo scopo, almeno all’inizio, era quello di favorire lo sviluppo e la produzione di sofware.

Con l’avvento della trasformazione digitale e a fronte delle sfide che ogni giorno le organizzazioni affrontano i principi che la mentalità agile propone sono diventati sempre più condivisi e conosciuti all’interno delle imprese.

In particolare, adottare una filosofia agile in un’organizzazione significa cambiare la cultura organizzativa, spostando l’attenzione dalle gerarchie e fondando la leadership su criteri di competenza e responsabilità di ogni persona che di quell’organizzazione fa parte.

Per questa ragione sono sempre più numerosi i corsi di formazione agile che si rivolgono alla popolazione HR, perchè queste persone più di altre si trovano di fronte alla necessità di rivedere flussi e processi organizzativi al fine di renderli maggiormente rispondenti alla velocità che il mercato impone.

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Katia D'Amico
Katia D'Amico

Giocatrice di Lego dal 1980, amante di Star Wars e di ogni tipo di prequel e sequel prodotto ad oggi. Incapace di star ferma, curiosa del mondo per scoprire cosa succede di nuovo e per imparare qualcosa. Sbadata e con la testa tra le nuvole, amo inciampare e ridere di me.

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